I "senatori" auspicano che le multe pronunciate da un'autorità estera possano essere dedotte dalle imposte soltanto se la sanzione viola la nozione di ordine pubblico svizzero (per esempio se la società svizzera coinvolta non ha avuto il diritto di essere ascoltata) o se il gruppo punito ha agito in buona fede, ha precisato oggi Pirmin Bischof (PPD/SO) a nome della commissione.
Le multe inflitte saranno deducibili "se il contribuente può mostrare in modo credibile che ha intrapreso tutto quanto è ragionevolmente possibile per comportarsi in maniera conforme al diritto". La condizione relativa all'ordine pubblico sarà mantenuta.
Christian Levrat (PS/FR) ha tentato invano di convincere il plenum a ritornare alla prima decisione degli Stati, secondo la quale nessuna multa di carattere penale pronunciata all'estero sia deducibile fiscalmente. Anche il ministro delle finanze Ueli Maurer difendeva questa posizione. "Le eccezioni proposte rischiano di rendere il testo difficilmente applicabile a livello dei cantoni e delle autorità fiscali", ha sottolineato il consigliere federale.
Nazionale più generoso
"È difficile creare nuove eccezioni e siamo già alla decima variante" del testo, ha messo in guardia Maurer, il quale ha tuttavia dichiarato di preferire la versione scaturita dai dibattiti alla Camera dei cantoni rispetto a quella voluta dalla Camera del popolo.
La maggioranza di destra del vecchio Consiglio nazionale aveva infatti elaborato un modello molto generoso nei confronti di banche e aziende elvetiche: le ammende a carattere penale dovrebbero poter continuare ad essere dedotte fiscalmente se violano la nozione di ordine pubblico svizzero, se puniscono un atto che non sarebbe sanzionabile nella Confederazione oppure se oltrepassano il massimo previsto dal diritto elvetico per il reato in questione.
Il Nazionale aveva voluto pure consentire la deduzione di risarcimenti, riparazioni finanziarie e prestazioni simili, a meno che un comportamento intenzionale sia stato constatato dal punto di vista giuridico. Spetterà ora alla nuova Camera del popolo uscita dalle elezioni federali riprendere il dossier.