(ats) La revisione della legge federale sulla protezione della popolazione e della protezione civile è pronta per le votazioni finali. Oggi il Consiglio degli Stati ha eliminato l'ultima divergenza col Nazionale in merito alla manutenzione dei rifugi.

La revisione prevede la modifica della durata del servizio obbligatorio nella protezione civile al fine di armonizzarlo con quello militare. L'obbligo di servire comincerebbe al più presto a 18 anni e si concluderebbe al più tardi a 36. La sua durata passerebbe a 245 giorni spalmati su dodici anni sia per la truppa che per i sottufficiali.

Contrariamente al progetto del Consiglio federale, le persone che prestano servizio nella protezione civile (PC) non dovranno effettuarlo secondo il modello della ferma continuata. La maggioranza delle persone assolve infatti circa 70-80 giorni di servizio civile e non vi è quindi ragione che svolgano 245 giorni a titolo volontario. Inoltre, sarebbero in pochi ad optare per la ferma continuata.

Sempre stando alla revisione, nel calcolo della tassa di esenzione dall'obbligo militare dovranno essere computati i giorni di servizio prestati a titolo volontario. Le persone che prestano servizio nella protezione civile non dovranno inoltre essere convocate in caso di catastrofi eccezionali che coinvolgono infrastrutture fondamentali di una regione all'estero. Secondo il Parlamento, la protezione civile non dispone delle strutture di direzione idonee per interventi a livello mondiale.

Le Camere hanno anche deciso di non includere il servizio civile (SC) quale organizzazione partner nella protezione della popolazione. A detta del Parlamento, il servizio civile non dispone delle strutture adeguate per svolgere simili compiti. Una minoranza riteneva invece che i "civilisti" avrebbero potuto dare un importante contributo alla prevenzione delle catastrofi.

I parlamentari hanno inoltre convenuto che la Confederazione dovrebbe garantire che i sistemi di allarme siano accessibili alle persone con disabilità.

I "senatori" hanno tolto l'ultimo ostacolo seguendo il Nazionale sulla questione dei rifugi e dei contributi sostitutivi. Tali contributi dovranno essere utilizzati solo per la ristrutturazione di rifugi pubblici (per esempio per un nuovo sistema di areazione o per nuove porte blindate) e privati o per compiti di formazione in materia di protezione civile. Per i rifugi privati, i costi saranno coperti solo se i proprietari avranno adempiuto ai loro obblighi.

Il Consiglio degli Stati aveva inizialmente deciso che tali contributi avrebbero dovuto coprire tutte le spese, come quelle per la pulizia, sostenute dopo la costruzione di rifugi privati. I dettagli verranno formulati nell'ordinanza.