(ats) I piloti di voli non commerciali non saranno più obbligati a utilizzare l'inglese nelle loro comunicazioni radiotelefoniche. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati approvando una mozione della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Nazionale.

Il testo domanda una modifica d'ordinanza per fare in modo che l'idioma utilizzato nelle conversazioni di radiotelefonia sia concordato con le cerchie di utenti dello spazio aereo affinché, per i voli a vista non commerciali in Svizzera, le comunicazioni possano svolgersi nella lingua locale, oltre che in inglese.

All'inizio del 2019 è entrata in vigore l'ordinanza riveduta sul servizio della sicurezza aerea (OSA) secondo la quale le conversazioni radiotelefoniche nello spazio aereo svizzero sono effettuate di regola in inglese. Questa nuova disposizione, ha sostenuto Hans Wicki (PLR/NW) a nome della commissione, non ha migliorato in alcun modo la sicurezza, ma al contrario ha causato incertezza soprattutto negli aerodromi regionali.

Il relatore commissionale ha inoltre sottolineato che la revisione dell'ordinanza non ha tenuto conto della volontà del legislatore: nella revisione della legge sulla navigazione aerea del 2017, il Parlamento era infatti partito dal presupposto che la regola dell’«English only» dovesse valere solo per gli aeroporti nazionali, per il traffico aereo strumentale e per il traffico aereo di linea commerciale internazionale.

Il Consiglio federale avrebbe invece voluto mantenere la nuova regolamentazione, essenzialmente per motivi di sicurezza. Il mix linguistico può infatti causare incomprensioni e generare rischi nel trasporto aereo. Vista l'opposizione quasi unanime delle Camere, la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha però rinunciato a combattere il testo che è stato adottato tacitamente.