(ats) I membri dell'Assemblea federale che lasciano il Parlamento potranno continuare a beneficiare di un aiuto transitorio. Lo ha stabilito oggi il Consiglio nazionale per 97 voti a 87, introducendo però condizioni più restrittive come prevede un'iniziativa parlamentare dell'ex consigliera nazionale Natalie Rickli (UDC/ZH).

Il sostegno transitorio è stato introdotto nel 2003. Attualmente, un deputato può chiedere un simile sostegno per un periodo massimo di due anni quando lascia il Parlamento oppure vi è costretto perché non più rieletto.

I deputati potranno in futuro beneficiare di questa manna solo in caso di problemi finanziari o, come anticipato, se non rieletti, per un massimo di sei mesi. Coloro che lasciano volontariamente le Camere saranno invece esclusi dal sistema. Come in precedenza, i candidati all'aiuto dovranno avere meno di 65 anni e non ricevere alcuna rendita di vecchiaia.

Angelo Barrile (PS/ZH) si è opposto a questo giro di vite. Per i parlamentari che non vengono rieletti ciò rappresenta un licenziamento improvviso che può metterli in una situazione finanziaria difficile, ha affermato invano.

Dal 2004 al 2018, 22 persone hanno chiesto un aiuto transitorio. Gli importi concessi ammontano a 923'000 franchi. I picchi sono stati registrati dopo le elezioni federali. Durante la 50esima legislatura (2015-2019), due deputati non rieletti e due deputati che non si sono ripresentati hanno beneficiato di un simile sostegno.