Il taglio delle rendite per figli (dal 40 al 30% della rendita principale), deciso dal Nazionale in prima lettura, non era piaciuto ai "senatori" tenuto conto dell'introduzione del sistema di rendite lineare che prevede già una riduzione dei versamenti. Tale riduzione, è stato nuovamente sottolineato oggi, metterebbe in pericolo l'intero progetto in caso di votazione.
Tale proposta, ha sottolineato Benjamin Roduit (PPD/VS) metterebbe in difficoltà finanziarie molte famiglie. La riforma dell'AI in discussione, ha inoltre aggiunto, ha come obiettivo quello di migliorare alcuni meccanismi, non ridurre le prestazione.
"Vero, ma la riforma deve essere equilibrata: se si introducono nuove prestazioni, queste vanno compensate altrove", ha replicato invano Philippe Nantermod (PLR/VS) a nome della commissione. Occorre insomma evitare una nuova spirale d'indebitamento per l'AI, considerato che il suo risanamento finanziario prenderà più tempo di quanto previsto in origine.
In precedenza le due camere si erano già accordate sul punto essenziale della riforma: il passaggio dall'attuale rendita a scatti al sistema lineare. Con l'attuale modello molti beneficiari di una rendita non sono motivati a lavorare di più, perché a causa degli effetti soglia il loro reddito disponibile non aumenta.
La riforma prevede una misura transitoria per chi è vicino all'età pensionabile. Per queste persone il passaggio al sistema lineare non dovrà comportare una diminuzione della rendita. La Camera dei Cantoni ha quindi stabilito, in considerazione del mercato del lavoro, di abbassare la soglia a 55 anni. Oggi, con 120 voti a 66, anche il Nazionale si è allineato a quest'età (in un primo tempo proponeva 60 anni, così come il Consiglio federale).
Il dossier torna agli Stati per divergenze minori.