Per riuscire ad agguantare un seggio nell'esecutivo, i Verdi hanno bisogno tra quattro anni di "un segnale ancor più forte" da parte degli elettori, ha detto la Rytz oggi ai media presenti a Palazzo federale.
"Richiesta non contestata"
Gli ecologisti rifletteranno in occasione della prossima partenza di un membro dal Consiglio federale "come far passare la richiesta non contestata di un rappresentante dei Verdi in Governo", ha sottolineato da parte sua il capogruppo Balthasar Glättli (ZH). La strategia verrà comunicata a tempo debito.
Le sfide che il Consiglio federale dovrà affrontare nei prossimi anni sono grandi, ha aggiunto la Rytz, per la quale ci vogliono soluzioni urgenti per contrastare la crisi climatica. Anche il risanamento delle assicurazioni sociali, il finanziamento della sanità o le relazioni con i Paesi vicini saranno questioni cruciali, a suo avviso.
Il ruolo dei Verdi sarà anche in futuro quello di costruire ponti ed influenzare le riforme. "Continueremo a lavorare in modo costruttivo, purtroppo in un ruolo di opposizione e non di governo", ha aggiunto la presidente degli ecologisti. A suo avviso, il Parlamento ha difeso oggi gli attuali equilibri di potere, ma non ha dato una risposta alle richieste della popolazione.
Seconda candidatura rimane aperta
Alla domanda su una sua eventuale seconda candidatura al Consiglio federale, la Rytz non ha tuttavia voluto svelare i suoi futuri piani. "La questione rimane aperta", si è limitata a dire la consigliera nazionale bernese.
La Rytz ha quindi ringraziato i parlamentari del PS per averla sostenuta. I socialisti sono stati "l'unico partito ad appoggiare un cambiamento delle regole della concordanza". "Apparentemente - ha aggiunto - alle altre formazioni l'onda verde delle elezioni federali non è bastata". Spetta ora ai Verdi, quali partito d'opposizione con un gruppo rafforzato riuscire a portare i cambiamenti che necessita la politica federale, ha concluso.