(ats) La qualità delle acque svizzere non è sufficiente ed è necessario prendere misure supplementari per proteggerle dai pesticidi. Con 105 voti contro 88 e 3 astenuti, il Nazionale ha deciso di dar seguito a un'iniziativa parlamentare in tal senso di Beat Jans (PS/BS).

Attualmente, quando le acque sono inquinate, la risposta è semplicemente quella di vietare l'accesso alle sorgenti, ha deplorato Jans. Secondo il consigliere nazionale basilese, non v'è alcuna conseguenza nei confronti dei responsabili. A suo avviso, tale situazione non è accettabile.

Il socialista intende vietare l'uso di pesticidi sintetici che danneggiano fortemente la qualità delle acque sotterranee, potabili e di superficie, nonché la biodiversità. Contro il parere della commissione, composta però dai vecchi parlamentari, il plenum ha sostenuto l'iniziativa.

Soltanto l'UDC e parte del PLR e del PPD, hanno respinto il testo. L'agricoltore Pierre-André Page (UDC/FR) ha tentato invano di convincere i colleghi che misure per arginare gli effetti negativi dei prodotti fitosanitari sono già previste nell'ambito della politica agricola 2022. A suo avviso, ulteriori provvedimenti, come il divieto di pesticidi, non sono necessari.

Page ha spiegato invano che due iniziative popolari - in particolare quella "Per una Svizzera senza pesticidi sintetici" - sono ancora al vaglio del Parlamento. Non sarebbe quindi opportuno dibattere di un nuovo oggetto in parallelo.

Agli occhi della sinistra e di buona parte del centro, tuttavia, tale argomento è soltanto un tentativo per rimandare i dibattiti su un tema sensibile. La Confederazione, a detta di Jans, dovrebbe "poter togliere dal mercato i pesticidi che si dimostrano nocivi per gli ambienti acquatici o che pregiudicano la qualità dell'acqua potabile". E il nuovo Parlamento l'ha sostenuto.

Il testo passa ora agli Stati.