L'autore del testo chiede che aziende semi-privatizzate quali Swisscom, Skyguide e Identitas, ma in futuro anche Ruag, non rientrino più nel campo di applicazione del CDF.
Per quanto riguarda l'operatore di telecomunicazioni, in qualità di società per azioni quotate in borsa, sottostà alle rigide prescrizioni della legislazione sulle borse e sul mercato dei capitali. Secondo i "senatori", è già sufficientemente controllata.
La sorveglianza esercitata dal Controllo delle finanze la pone in una situazione conflittuale. La Confederazione, che detiene più del 50% del capitale di Swisscom, può ottenere informazioni supplementari rispetto agli altri azionisti, ha precisato il ministro delle finanze Ueli Maurer. Il che non ha più ragion d'essere, a suo avviso.
Il Consiglio nazionale deve ancora pronunciarsi.