Stando all'autore della mozione, sempre più spesso gli investitori vogliono effettuare investimenti giudiziosi dal punto di vista ecologico. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, occorre non penalizzare fiscalmente gli investimenti sostenibili, ha sostenuto Noser.
Quando una persona si reca in una banca per investire in un fondo climatico neutro, si vede rispondere che i costi sono più elevati rispetto ad altri investimenti, ha deplorato il "senatore" zurighese. Tale realtà può scoraggiare gli investimenti sostenibili.
Inoltre, in Svizzera, è spesso impossibile farsi rimborsare l'imposta preventiva dall'estero. Ciò rappresenta un onere finale fastidioso, ha aggiunto il liberale-radicale. Infine, le tasse di bollo possono gravare doppiamente sui prodotti della finanza verde.
Il Governo proponeva di respingere la mozione, poiché ha già incaricato il Dipartimento federale delle finanze di elaborare un progetto di riforma dell'imposta preventiva, ha rilevato il consigliere federale Ueli Maurer. L'esecutivo raccomanda di abolire la tassa di negoziazione su prestiti svizzeri. I prodotti finanziari verdi ne dovrebbero beneficiare.
Maurer ha aggiunto invano che bisognerebbe ancora determinare quali prodotti sono da considerarsi "verdi", il che implica una vasta discussione politica. Al voto, però, la maggioranza della Camera dei cantoni non l'ha seguito.