(ats) La nuova legge sulla protezione dei dati divide i due rami del Parlamento. Se in autunno il Consiglio nazionale aveva annacquato il testo, oggi il Consiglio degli Stati ha rafforzato diverse misure a tutela della sfera privata. In votazione finale, il progetto è stato approvato per 29 voti a 4. Il dossier ritorna alla Camera del popolo.

La riforma mira a proteggere meglio i cittadini e ad adeguare la legislazione svizzera agli standard europei. Il Parlamento ha diviso il progetto in due parti. Le disposizioni necessarie per l'attuazione di una direttiva europea relativa a Schengen sono in vigore da marzo.

La seconda parte delle revisione è essenziale per ottenere il riconoscimento dell'equivalenza nella protezione dei dati da parte dell'UE. Ma la versione del Nazionale abbassa il livello di protezione rispetto alla legge vigente. Il Consiglio degli Stati ha quindi corretto il tiro.

In particolare, i "senatori" hanno ritenuto che i dati riguardanti le attività dei sindacati dovrebbero essere oggetto di una tutela speciale. In questo modo si evitano discrepanze con la normativa europea. Il Nazionale aveva deciso di stralciare simili informazioni dalla lista dei dati sensibili.

Agli occhi della Camera dei Cantoni va rafforzata anche la trasparenza. Il mancato rispetto intenzionale delle esigenze a livello di sicurezza dei dati dev'essere sanzionato con una multa fino a 250'000 franchi.

Anche i diritti delle persone sottoposte a valutazione della solvibilità devono essere maggiormente protetti, secondo "i senatori". I dati trattati non risalire ad oltre cinque anni e non dieci come stabilito dal Nazionale.

I giornalisti devono poter accedere a dati personali potenzialmente dannosi per la personalità, quando sono stati raccolti e conservati per pubblicazione, anche se l'articolo non verrà mai stampato. La misura risponde ai timori espressi dai media.

Su richiesta dei deputati, i senatori hanno rivisito l'aspetto relativo alla profilazione degli utenti, operazione che consente di ottenere accurate analisi dei potenziali clienti. Hanno introdotto il principio di "profilazione ad alto rischio" con 19 voti a 14. La protezione sarà rafforzata solo quando il trattamento dei dati rientra in questa categoria.

La sinistra e alcuni esponenti della destra hanno tentato di tornare alla versione originale del Consiglio federale che garantisce una maggiore protezione non appena l'elaborazione dei dati corrisponde a una profilazione, quindi senza fare distinzioni in base al rischio.

I "senatori" si sono adeguati al Nazionale per quanto riguarda le imprese. Coloro che assumono un consulente alla protezione dei dati beneficeranno di agevolazioni. L'obiettivo è di promuovere l'autoregolamentazione e la responsabilità.