(ats) Rimangono ancora divergenze dopo il secondo passaggio al Consiglio nazionale della modifica della Legge sul contratto d'assicurazione, volta a aggiornare l'attuale legislazione risalente al 1908. La revisione ha lo scopo di porre fine alle forti disuguaglianze esistenti tra assicurati e assicuratori.

Con la revisione, gli assicurati dovrebbero disporre di due settimane per revocare una polizza assicurativa. Non potranno invece apportare una modifica essenziale della polizza assicurativa a cui hanno dato il proprio consenso. Su questo punto il Nazionale si è allineato agli Stati con 105 voti contro 54. Non c'è motivo di discostarsi dai contenuti del Codice delle obbligazioni, ha dichiarato Celine Amaudruz (UDC/GE) a nome della commissione.

L'assicurato potrà rescindere un contratto entro quattro settimane qualora venisse violato l'obbligo di informare da parte dell'assicuratore. Qui la Camera del popolo non ha voluto seguire i "senatori" che si erano rifiutati di portare da uno a due anni il periodo per sfruttare tale possibilità prima dell'incombere della prescrizione.

Ribadito anche, nell'ambito dell'assicurazione complementare, l'estensione della copertura di cinque anni nel caso in cui il danno derivato dal rischio assicurato si verifichi a obbligazione ormai terminata. Si tratta ad esempio di garantire le prestazioni nel 2020 a una persona che ha un tumore sviluppatosi nel 2019 ma scoperto solo l'anno dopo a contratto ormai scaduto, ha spiegato Olivier Feller (PLR/VD). Il rischio viene effettivamente realizzato nel 2019, ha precisato il vodese.

Il dossier torna ora al Consiglio degli Stati.