(ats) In futuro, le importanti collezioni naturalistiche custodite in musei o altre istituzioni in Svizzera potrebbero essere digitalizzate. Il Consiglio federale dovrebbe studiare se una simile impresa sia desiderabile e fattibile, come chiede un postulato del "senatore" Hannes Germann (UDC/SH) adottato oggi dalla Camera dei Cantoni all'unanimità.

Nelle intenzioni del "senatore" sciaffusano, il Consiglio federale deve studiare la possibilità di includere la digitalizzazione delle collezioni naturalistiche nel messaggio ERI 2021-2024 (Educazione, ricerca, innovazione). A detta di Germann, tale impresa potrebbe essere finanziata in modo sussidiario assieme ai Cantoni stanziando 14 milioni di franchi.

Stando alla commissione preparatoria, che sosteneva il postulato, le collezioni sono un'importante fonte sulla cui base potrebbero essere effettuate attività di ricerca su temi socialmente urgenti, per esempio nei settori della biodiversità, dell'agricoltura e della silvicoltura oppure anche dell'estrazione delle materie prime. È quindi urgente preparare, digitalizzare e mettere in rete queste collezioni per la ricerca e per il grande pubblico.

In Svizzera vi sono circa 61 milioni di campioni e reperti zoologici, botanici, geologici, di suolo ecc., presenti in oltre 50 siti quali musei e università e che nel confronto internazionale costituiscono collezioni scientifiche estremamente importanti se non addirittura uniche al mondo.