Le plastiche "oxo", ricorda la consigliera nazionale nel suo atto parlamentare, contengono un additivo ossidante (sali di cobalto o manganese) che degrada la plastica in presenza di calore e raggi UV; la reazione chimica frammenta la plastica in minuscoli pezzi che inquinano le acque e il suolo e finiscono nella catena alimentare.
Il mancato divieto di queste plastiche da parte della Svizzera, secondo la vodese, potrebbe causare gravi problemi nelle catene di riciclaggio della plastica, poiché la loro individuazione all'interno di una massa al fine di rimuoverle risulta difficile e costosa. Per questo occorre allinearsi con urgenza alle decisioni adottate dall'UE.