(ats) Il pacchetto finanziario di sostegno ai media non deve venir suddiviso in due parti. È quanto deciso oggi dal Consiglio nazionale con 109 voti contro 84, sconfessando così la commissione preparatoria che avrebbe voluto discutere degli aiuti ai media elettronici in un secondo tempo.

La proposta di non separare il dossier è stata sostenuta dallo schieramento rosso-verde, dal PVL e da una maggioranza del Gruppo del centro. Essi ritengono che la promozione della stampa va orientata al crescente utilizzo dei media digitali. Tutti i canali sono interessati dal cambiamento strutturale del settore, e tutti devono quindi essere sostenuti, ha affermato Isabelle Pasquier-Eichenberger (Verdi/GE). Per essere al passo con i tempi, nel 2020 una promozione mediatica non può non tener conto dei media digitali, ha aggiunto l'ex giornalista Matthias Aebischer (PS/BE).

Udc e PLR hanno invece chiesto di separare il sostegno della stampa scritta da quella online. I due partiti hanno messo in dubbio la costituzionalità della promozione dei media online. "Non è accettabile approvare leggi per le quali non abbiamo alcuna competenza costituzionale", ha detto Gregor Rutz (UDC/ZH).

Per Christian Wasserfallen (PLR/BE) la questione del sostegno alla stampa online va studiata più a fondo, esaminando anche modelli di supporto alternativi. Per non perdere tempo sulle parti indiscusse del disegno di legge, sarebbe opportuno scindere il dossier, ha aggiunto.

L'udc avrebbe voluto rinunciare all'intero dossier. Rutz lo ha descritto come un "miscuglio delle preoccupazioni più diverse" e come un "bel cesto regalo con qualcosa per tutti". Gli altri gruppi parlamentari hanno invece ritenuto che sia necessario sostenere quello che il portavoce commissionale Philipp Kutter (PPD/ZH) ha definito "il quarto potere".