(ats) La validità dell'esenzione dall'imposta preventiva per gli interessi derivanti da strumenti «too big to fail» va prorogata fino al 31 dicembre 2026. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale con 146 voti, nessun contrario e 40 astenuti (PS).

Lo scopo della proroga dei termini è rafforzare ulteriormente la stabilità finanziaria. Per le banche di rilevanza sistemica (UBS, Credit Suisse, Raiffeisen, Postfinance e la Banca cantonale di Zurigo), tali strumenti sono un mezzo importante per soddisfare le esigenze prudenziali in materia di fondi propri, ha spiegato Céline Amaudruz (UDC/GE) a nome della commissione.

A medio termine, la questione sarà regolata con una più ampia riforma dell'imposta preventiva. Al riguardo si è già svolta una procedura di consultazione ma poiché il suo esito è controverso, la riforma non potrà entrare in vigore nel 2022. Per questo motivo il Consiglio federale ha chiesto al Parlamento di prolungare l'esenzione citata fino al 2026.

Il dossier passa agli Stati.