(ats) Le donne e i giovani nel settore dell'asilo sono già sufficientemente protetti: è quanto pensa il Consiglio degli Stati che ha respinto oggi per 27 voti a 14 una mozione, approvata invece dal Nazionale, che chiedeva più strumenti per proteggere queste persone.

La mozione voleva garantire un sostegno all'interno dei centri federali d'asilo fornendo l'accesso alle cure necessarie ai rifugiati vittime di violenze, in particolare alle donne e alle ragazze. Voleva inoltre favorire un'identificazione precoce delle vittime.

Stando alla maggioranza del plenum, sostenuta dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter, gli obiettivi perseguiti dalla mozione sono già adempiuti o in fase di adempimento. I collaboratori dei Centri federali d'asilo (CFA) sono informati e sensibilizzati sul disturbi post-traumatici e sulle possibilità di sostegno per i richiedenti l'asilo. Oltre a ciò, i rifugiati hanno accesso all'assistenza sanitaria secondo il modello del medico di famiglia. Ogni CFA dispone di un servizio sanitario specializzato, che può indirizzare i richiedenti l'asilo con problemi somatici o psichici a medici del Cantone di ubicazione del centro.