(ats) Per gli impiegati dell'Amministrazione federale il telelavoro deve essere un diritto e non una semplice possibilità. È quando chiede una mozione di Marco Romano (Centro/TI) adottata oggi dal Consiglio nazionale con 139 voti contro 50.

L'Amministrazione federale deve dare l'esempio, ha detto Romano. Il telelavoro è diventato più popolare negli ultimi anni ed è anche sempre più utilizzato, ha aggiunto.

Per il deputato ticinese, riconoscendo il telelavoro, secondo una percentuale stabilita, come un diritto si potrebbero eliminare le disparità di applicazione interne all'Amministrazione. Nel suo atto parlamentare, Romano chiede pertanto al Consiglio federale di adattare il quadro legislativo.

Il Consiglio federale si è dichiarato d'accordo con la mozione. Il consigliere federale Ueli Maurer ha detto che durante la crisi nei momenti di punta fino a 55'000 impiegati federali hanno lavorato da casa.

Al voto solo l'UDC si è opposta alla mozione. I vantaggi del telelavoro sono indiscussi, ha affermato Lars Guggisberg (UDC/BE) ritenendo però eccessivo stabilire un diritto legale al lavoro mobile. "Un tale diritto potrebbe essere imposto contro la volontà del superiore", ha precisato, invano, il bernese.