L'atto parlamentare era stato elaborato dalla competente commissione del Consiglio nazionale in seguito a una petizione presentata il 26 novembre 2019 dall'associazione "Un apprendistato - Un futuro" e corredata di 10'500 firme. La mozione chiedeva una modifica delle basi legali e della prassi vigente per fare in modo che, in caso di decisione d'asilo negativa, venisse prolungato il termine di partenza dei richiedenti con cui è stato concluso un contratto di apprendistato o di formazione e che sono integrati nel mercato del lavoro.
La normativa avrebbe dovuto garantire, secondo una minoranza (soprattutto di sinistra) dei "senatori" che le aziende che hanno investito nella formazione di apprendisti non vengano private di impiegati motivati che hanno già familiarità con il loro lavoro. Oltre a ciò, ne trarrebbero vantaggio anche i Paesi di origine dei migranti.
La consigliera federale Karin Keller-Sutter crede invece che questo progetto non sia necessario. Con le nuove procedure accelerate in materia di asilo il problema non dovrebbe infatti più porsi, ha dichiarato in aula. La legge, ha poi rammentato la ministra di giustizia e polizia, prevede inoltre già eccezioni in circostanze eccezionali o difficoltà.