(ats) Per sapere se la sotto rappresentanza delle minoranze linguistiche in seno all'Amministrazione federale sia dovuta veramente alle poche candidature, in futuro dovranno essere raccolti anche i dati sulla comunità linguistica e il Cantone di provenienza dei postulanti.

Lo chiede una mozione adottata oggi tacitamente dal Consiglio degli Stati dopo il Nazionale e col sostegno del Consiglio federale.

Stando ai sostenitori della mozione, per giustificare il fatto che le minoranze sono sottorappresentate nell'Amministrazione spesso si invoca la carenza di candidati; tuttavia, non disponendo dei relativi dati, non è possibile verificare la pertinenza di questa argomentazione.

Il rilevamento dei dati in questione - da eseguire su un arco di tempo di due anni, per esempio - consentirebbe di adottare misure mirate per promuovere una rappresentanza equilibrata delle differenti comunità linguistiche.

Il Consigliere federale Ueli Maurer, seppur d'accordo con l'obiettivo della mozione, ha precisato che per "Cantone di provenienza" s'intende il "Cantone di domicilio", poiché solo quest'ultimo è indicato nella documentazione di candidatura.

Maurer ha rammentato che il rapporto di valutazione 2015-2019 sulla promozione del plurilinguismo mostra che i valori di riferimento relativi alla rappresentanza delle comunità linguistiche sono "complessivamente raggiunti in tutte le classi di stipendio e in tutti i Dipartimenti".

Nell'ambito dei lavori per definire gli orientamenti del rapporto quadriennale 2020-2023 sulla promozione del plurilinguismo, "sarà presa in considerazione la richiesta espressa nella mozione e gli indicatori auspicati sul reclutamento del personale figureranno nel rapporto quadriennale 2020-2023".