(ats) L'iniziativa "Per la designazione dei giudici federali mediante sorteggio (Iniziativa sulla giustizia)" va respinta senza affiancargli alcun controprogetto. È il succo delle discussioni tenutesi oggi al Nazionale. I dibattiti continueranno martedì prossimo quando il consiglio voterà le varie proposte.

Oggi i giudici federali appartengono generalmente a un partito politico. Sono eletti dall'Assemblea federale riunita. Questa procedura non piace al comitato d'iniziativa che l'ha definita indesiderabile dal punto di vista della separazione dei poteri.

L'iniziativa propone pertanto di eleggere i giudici tramite sorteggio. L'ammissione al sorteggio sarebbe "stabilita esclusivamente sulla base di criteri oggettivi di idoneità professionale e personale a esercitare la funzione di giudice del Tribunale federale" e sarebbe decisa da una commissione peritale, i cui membri - "indipendenti da autorità e organizzazioni politiche" - sarebbero nominati dal Consiglio federale per un mandato non rinnovabile della durata di 12 anni.

Rispondendo alle critiche del comitato d'iniziativa, la relatrice commissionale Barbara Steinemann (UDC/ZH) ha spiegato come l'elezione dei giudici non dipenda dal solo sostegno del loro partito. I parlamentari borghesi eleggono giudici di sinistra e viceversa.

Il sistema svizzero si è dimostrato valido, ha detto. Nominare giudici estraendoli a sorte, d'altra parte, diminuirebbe l'accettazione della Corte federale nella popolazione, ha detto Steinemann. Insomma, "il sistema attuale non sarà perfetto, ma tutte le alternative lo sono ancora meno".

L'estrazione a sorte è una procedura che va bene per determinare i gruppi della Coppa del mondo di calcio o i vincitori di una lotteria, ma di certo non per eleggere i giudici federali, ha aggiunto Philipp Bregy (Centro/VS).

L'iniziativa popolare sollevava nondimeno questioni sull'organizzazione dell'elezione dei giudici che meritano un'analisi approfondita. Diversi oratori hanno infatti sostenuto che la procedura d'elezione potrebbe essere rivista. I partiti borghesi vorrebbero una riforma light, la sinistra e il PVL una più incisiva. Min Li Marti (PS/ZH) ha chiesto il rinvio del dossier alla commissione che sarebbe incaricata di preparare un controprogetto indiretto.

Sul tavolo ci sono anche due controprogetti diretti proposti dai Verdi e dal PS. Uno vuole includere nella Costituzione federale la possibilità di rimuovere dall'incarico i giudici federali, l'altro prevede anche un limite di durata del mandato (12 anni non rinnovabile). Molti esperti intravedono la necessità di agire e hanno chiesto riforme, ha affermato Sibel Arslan (Verdi/BS).

Come detto, i controprogetti diretti e indiretti avanzati dalla sinistra sono invisi alla maggioranza borghese, malgrado il sistema attuale sia stato definito imperfetto anche da UDC, PLR e centristi. Al voto saranno verosimilmente respinti. Stessa sorte dovrebbe toccare, salvo sorprese, anche all'iniziativa popolare: tutti i partiti ne hanno chiesto la bocciatura.