(ats) L'uso dei pesticidi deve essere sottoposto a norme più vincolanti. Su questo punto della revisione legislativa in materia i due rami del Parlamento sono d'accordo. Tuttavia tra le due Camere rimangono ancora due divergenze concernenti l'obbligo di notifica degli alimenti importati e le zone di estrazione dell'acqua potabile. Il dossier ritorna quindi alla Camera dei cantoni.

Il progetto mira a proteggere meglio le falde freatiche e a rispondere alle due iniziative popolari sull'acqua potabile e per il divieto dei pesticidi sulle quali il popolo si esprimerà in giugno. I rischi legati all'uso dei prodotti fitosanitari dovranno essere ridotti del 50% entro il 2027.

Il dossier, già trattato una prima volta dalle due Camere, consente di regolamentare l'utilizzo dei pesticidi in modo più severo e a ridurre considerevolmente i rischi per l'essere umano, gli animali e l'ambiente. Mira anche a proteggere le acque di superficie, gli habitat semi-naturali e le acque sotterranee usate come acqua potabile.

Obbligo di notifica

Oggi il Consiglio nazionale ha mantenuto la sua posizione sull'obbligo di comunicare le forniture di alimenti per animali importati alla Confederazione. Con 105 voti contro 89 e 1 astenuto, la Camera del popolo ha infatti respinto il compromesso degli Stati, che volevano limitare questo obbligo ai concimi destinati alle aziende agricole.

Secondo Leo Müller (Centro/LU), tali obblighi di notifica creano un onere amministrativo supplementare per gli agricoltori. Ma la sinistra, sostenuta dai Verdi liberali, ha ricordato che buona parte delle sostanze nutritive finiscono nei campi, sotto forma di letame. Anche il consigliere federale Guy Parmelin, ha sottolineato che gli alimenti concentrati e i concimi sono importanti per stabilire un bilancio globale dei fertilizzanti.

Acqua potabile

Per quanto riguarda la protezione delle acque, il Nazionale ha mantenuto un'altra divergenza con gli Stati. Oggi, con 102 voti contro 93, il plenum ha ribadito l'obbligo per i cantoni di delimitare zone di estrazione delle acque d'interesse generale fino al 2034. "Non ha senso abolire questo obbligo, poiché in ogni caso bisognerà fare questo lavoro", ha rilevato Jacqueline Badran (PS/ZH).

La popolazione si lamenta dei residui di pesticidi nell'acqua potabile e si aspetta delle misure da parte delle autorità. Per questo motivo è importante conoscere le aree di estrazione dell'acqua, le ha fatto eco Kilian Baumann (Verdi/BE).

Dal canto suo, il centro e la destra hanno criticato il fatto che non è stata condotta alcuna procedura di consultazione. "La delimitazione delle zone di estrazione concerne 120'000-130'000 ettari, il che significa costi importanti a carico dei comuni e dei proprietari fondiari", ha deplorato invano Markus Ritter (Centro/SG).

Il dossier, come detto, ritorna al Consiglio degli Stati.