(ats) L'iniziativa "Per la designazione dei giudici federali mediante sorteggio (Iniziativa sulla giustizia)" va bocciata. Lo ha raccomandato oggi - tacitamente - il Consiglio nazionale che ha anche deciso di non affiancargli alcun controprogetto.

Oggi i giudici federali appartengono generalmente a un partito politico. Sono eletti dall'Assemblea federale riunita. Questa procedura non piace al comitato d'iniziativa che l'ha definita indesiderabile dal punto di vista della separazione dei poteri.

L'iniziativa propone pertanto di eleggere i giudici mediante sorteggio. L'ammissione al sorteggio sarebbe "stabilita esclusivamente sulla base di criteri oggettivi di idoneità professionale e personale a esercitare la funzione di giudice del Tribunale federale" e sarebbe decisa da una commissione peritale, i cui membri - "indipendenti da autorità e organizzazioni politiche" - sarebbero nominati dal Consiglio federale per un mandato non rinnovabile della durata di 12 anni.

La maggioranza ha ritenuto valido il sistema attuale. La consigliera federale Karin Keller-Sutter ha ad esempio sostenuto come la proposta sia in contraddizione con il sistema politico svizzero. L'elezione non sarebbe più democratica ma sarebbe il caso a decidere, ha ricordato. Non permette di tenere conto di importanti criteri come il sesso, la lingua o l'origine regionale, ha poi sottolineato la ministra di giustizia e polizia.

L'iniziativa, ha poi evidenziato Vincent Maître (Centro/GE), manca il suo obiettivo: la commissione peritale che sarebbe incaricata di scegliere le persone ammesse al sorteggio non sarebbe apolitica. "Le convinzioni politiche sono inerenti a ogni essere umano, non alle strutture statali", ha sottolineato il ginevrino. Non vi sono stati giudici non rieletti per motivi politici, ha aggiunto Andreas Glarner (UDC/AG).

Una minoranza ha invece sostenuto che l'iniziativa popolare solleva quesiti sull'organizzazione dell'elezione dei giudici che meritano un'analisi approfondita. La proposta di rinvio del dossier alla commissione, che sarebbe stata incaricata di preparare un controprogetto indiretto, è però stata bocciata con 99 voti contro 81.

Stessa sorte è toccata ai due controprogetti diretti proposti dai Verdi e dal PS, respinti con 102 voti contro 79. Uno voleva includere nella Costituzione federale la possibilità di rimuovere dall'incarico i giudici federali, l'altro prevedeva anche un limite di durata del mandato (12 anni non rinnovabile).

Le proposte non hanno nulla a che vedere con l'obiettivo principale dell'iniziativa, che è rafforzare l'indipendenza dei giudici, ha sottolineato Vincent Maître. La revoca dall'incarico dei giudici federale è inoltre già oggi possibile in caso di incapacità permanente di adempiere ai propri doveri, ha ricordato il relatore commissionale convincendo il plenum.

Il dossier passa al Consiglio degli Stati.