(ats) L'accesso ai documenti ufficiali deve essere gratuito. Il Consiglio nazionale ha appoggiato oggi - con 136 voti a 54 - un progetto in tal senso della sua Commissione delle istituzioni politiche, che trae spunto da un'iniziativa parlamentare di Edith Graf-Litscher (PS/TG).

In base alla legge sulla trasparenza, oggi chiunque può visionare documenti ufficiali, ma deve pagare una tassa, tranne eccezioni. Siamo di fronte a un cambiamento di paradigma, ha affermato Jean-Luc Addor (UDC/VS) a nome della commissione, spiegando che l'idea è quella di invertire questo principio, rendendo le richieste gratuite con eccezioni.

Per il PLR e il Centro non è necessario compiere questo passo. Il principio di trasparenza è già chiaramente stabilito, ha rilevato Marco Romano (Centro/TI), sostenendo che sia una cattiva idea chiedere la gratuità per principio e proponendo di non entrare in materia.

Nella maggior parte dei casi le autorità federali non fanno pagare i loro servizi, ha da parte sua rilevato la consigliera federale Karin Keller-Sutter, aggiungendo che il Consiglio federale è pertanto favorevole a rendere gratuita la consultazione dei documenti ufficiali. Per l'Esecutivo si tratta di promuovere la trasparenza, ridurre al minimo gli ostacoli e rendere più facile per la popolazione partecipare al processo decisionale democratico, aumentando la fiducia nello Stato.

Per quanto riguarda le eccezioni, ce ne sono alcune che sono giustificabili, in particolare se riguardano richieste complesse che richiedono una grande quantità di lavoro aggiuntivo, ha precisato Addor. In questi casi, il Consiglio federale ritiene che le tariffe debbano essere fissate in base alle regole generali sulle tasse.

Con 121 voti a 68, il plenum ha deciso che la tassa massima dovrà essere di 2000 franchi e il richiedente dovrà essere informato in anticipo in merito. La ministra della giustizia ha sostenuto invano che questi due punti dovrebbero essere regolati nell'ordinanza. Inoltre, secondo il Governo la tassa dovrebbe essere proporzionale e anche superiore in alcuni casi ai 2000 franchi.

L'obiettivo è di evitare importi dissuasivi, come è successo in passato, ha rilevato Samira Marti (PS/BL). Secondo Balthasar Glättli (Verdi/ZH) il denaro non dovrebbe fungere da ostacolo alla trasparenza.

Il dossier passa agli Stati.