Alla Camera del popolo un'insolita alleanza sinistra-UDC aveva bloccato l'esame di dettaglio. L'opposizione si era manifestata in merito alle norme sui viaggi all'estero, giudicate troppo restrittive da una parte e troppo permissive dall'altro.
Questo progetto ha "un grande potenziale" - ha affermato Andrea Caroni (PLR/AR) a nome della commissione preparatoria - perché facilita l'integrazione professionale dei titolari di un permesso F, permettendo loro di cambiare cantone se trovano un lavoro altrove o vi seguono una formazione di lunga durata. Pone comunque diverse condizioni.
D'altra parte, introduce un giro di vite per i viaggi all'estero. Come ai rifugiati, anche alle persone ammesse provvisoriamente sarà espressamente proibito di recarsi nel loro Paese d'origine o in qualsiasi altro Stato. Sono previste deroghe per casi eccezionali.
Il disegno di legge concretizza due mozioni del Parlamento. Una prima lo incaricava di adeguare in modo mirato lo statuto degli stranieri ammessi provvisoriamente, in particolare per eliminare gli ostacoli al mercato del lavoro, con l'obiettivo di ridurre l'attuale forte dipendenza dall'assistenza sociale. L'altra verteva sul divieto dei viaggi all'estero.
In merito al possibile cambio di Cantone, che secondo la ministra di giustizia Karin Keller-Sutter promuoverà l'indipendenza finanziaria degli interessati, sono poste una serie di condizioni. Il trasferimento non sarà possibile a chi riceve prestazioni di assistenza sociale per sé o per la sua famiglia.
Il trasferimento sarà inoltre possibile se il rapporto di lavoro esiste da almeno 12 mesi o se l'orario e il tragitto per recarsi al lavoro non consentano di esigere ragionevolmente che il dipendente resti nel suo cantone di residenza.
Il dossier torna al Nazionale.