La soluzione è stata elaborata dalla conferenza di conciliazione. Il Consiglio degli Stati dovrà esprimersi domani, affinché la legge possa essere pronta per le votazioni finali di venerdì.
C'era ancora una divergenza tra i due rami sul fatto che gli infermieri potessero fatturare determinate prestazioni eseguite senza prescrizione o il mandato di un medico. Il Consiglio Nazionale voleva che tutti gli infermieri, i servizi di assistenza a domicilio e le istituzioni medico-sociali potessero farlo, indipendentemente dal fatto che avessero concluso un accordo preventivo con gli assicuratori.
Il Consiglio degli Stati, che inizialmente non ne voleva sapere, ha quindi elaborato un compromesso. Sarà quindi possibile per gli infermieri fatturare certe prestazioni, purché venga aggiunto nella legge un meccanismo per il controllo dei costi. La conferenza di conciliazione ha adottato questa proposta.
Il Consiglio federale dovrà stilare una lista di cure che possono essere fornite senza mandato medico. I fornitori di prestazioni e gli assicuratori dovranno concludere un accordo per monitorare il mercato. "Si prenderanno misure correttive in caso di esplosione dei costi", ha spiegato Philippe Nantermod (PLR/VS) a nome della commissione.
A detta del consigliere nazionale vallesano, il controprogetto indiretto soddisfa i requisiti essenziali dell'iniziativa popolare. Il punto principale riguarda la formazione degli infermieri. La Confederazione è pronta ad aprire il borsellino mettendo sul tavolo 469 milioni di franchi, somma che verrebbe spesa sull'arco di più anni. I Cantoni dovranno provvedere invece ai bisogni dei giovani in formazione. A loro spetterà determinare le condizioni e gli importi di tali sovvenzioni.
L'iniziativa popolare è stata lanciata dall'Associazione svizzera degli infermieri, affinché Cantoni e Confederazione s'impegnassero maggiormente nella formazione, migliorando nel contempo le condizioni di lavoro e, soprattutto, allargando le competenze del personale infermieristico.
In aula, i promotori del testo hanno sovente accennato alla penuria di personale infermieristico, fenomeno diventato lampante con la pandemia. Oltre a ciò, molti infermieri lasciano la professione a causa delle pesanti condizioni di lavoro, un trend che dev'essere invertito.