In particolare non vi saranno agevolazioni per i locatari e la perdita di fatturato per le aziende in crisi - cosiddetti casi di rigore - che possono chiedere aiuti a fondo perso rimane fissa al 40%. Su questi due aspetti si è imposta la camera dei cantoni, ha ricordato in aula a nome della commissione, Christian Levrat (PS/FR), contento di essere giunto a conclusione di un "percorso ad ostacoli".
Circa le agevolazioni per i locatari di superfici commerciali, il Nazionale voleva concedere loro più tempo per pagare l'affitto in caso di chiusura (90 giorni) e una maggiore protezione in caso di disdetta (non valida se pronunciata durante il lockdown o sei mesi dopo la riapertura).
Gli Stati, forti anche del sostegno del ministro delle finanze Ueli Maurer, hanno sempre sostenuto che gli aiuti per i casi di rigore servono proprio alle aziende in difficoltà per pagare l'affitto: inutile quindi una protezione supplementare.
Un'altra divergenza riguardava il sostegno alle manifestazioni, fiere od altri eventi, rinviati a causa delle misure di protezione decise dalle autorità. Ebbene, alla fine è stata trovata una soluzione di compromesso (un mix tra la proposta del Nazionale, più generosa, e quella degli Stati, più restrittiva) che prevede l'aiuto sussidiario della Confederazione ai Cantoni per le manifestazioni pubbliche di "importanza sovracantonale" che si svolgono dal primo giugno 2021 al 30 aprile 2022.
La presa a carico della Confederazione è al massimo equivalente a quella dei cantoni, mentre il sostegno alle manifestazioni regionali e locali rientra nell'esclusiva competenza cantonale.
Circa i casi di rigore, le camere hanno stabilito che possono considerarsi tali le aziende con un fatturato di cinque milioni di franchi annui che hanno subito una perdita di ricavi pari al 40% della media pluriennale. Gli aiuti a queste ditte sono di competenza dei Cantoni e della Confederazione (per fatturati superiori la Confederazione). Per Levrat e Maurer era importante non toccare il diritto attuale onde non ostacolare i Cantoni nel versamento degli aiuti, che devono giungere ai destinatari al più presto. "Ciò dovrebbe tranquillizzare gli imprenditori e la popolazione", ha sostenuto il consigliere federale.
In merito al sostegno alle società sportive professionali o semi professionali, gli Stati hanno ceduto al Nazionale, lasciando intatti i criteri per quanto riguarda il taglio dei salari.
Da ultimo, per quanto attiene al passaporto vaccinale, le camere si sono messe d'accordo affinché il Consiglio federale definisca le esigenze applicabili al documento che provino come il titolare sia stato vaccinato contro il Covid-19, che ne è guarito o che dispone di un test di depistaggio per il Covid-19. Per Levrat, questa formulazione tiene conto degli ultimi sviluppi a livello europeo. "Più che di passaporto vaccinale, ha spiegato, bisognerebbe parlare di passaporto di immunità".