(ats) Le remunerazioni dei manager delle ex regie federali va limitato a un milione di franchi l'anno. È quanto auspica un progetto di legge all'esame  del Consiglio nazionale che prevede anche di abolire le indennità di partenza. Una richiesta di non entrata in materia (PLR e qualche deputato del Centro col sostegno del Consiglio federale) è stata respinta per 147 voti a 34 e 2 astensioni. Il dibattito prosegue.

Il progetto realizza l'iniziativa parlamentare dell'ex consigliera nazionale Susanne Leutenegger Oberholzer (PS/BL), secondo cui un manager non dovrebbe guadagnare più di un consigliere federale. La maggioranza della commissione preparatoria raccomandava l'entrata in materia su un disegno volto a modificare la legge sul personale federale.

La revisione intende fissare a un milione di franchi la rimunerazione annua massima che può essere versata ai quadri di grado più elevato o ai membri dei consigli d'amministrazione di sette grandi aziende della Confederazione, ossia FFS, RUAG, Skyguide, SUVA, SSR, La Posta e anche Swisscom, benché quest'ultima azienda sia quotata in Borsa. Una proposta di minoranza prevede di stralciare questa azienda dalla nuova regolamentazione.

Il termine "rimunerazione" contempla, oltre allo stipendio e agli onorari, tutte le prestazioni valutabili in denaro (prestazioni accessorie, previdenza professionale, per esempio). Circa le altre aziende e stabilimenti della Confederazione, la definizione dell'importo dev'essere di competenza del Consiglio federale. A ciò si aggiunge anche il divieto di versare indennità di partenza previsto nel progetto.

Un consigliere federale percepisce circa 445 mila franchi lordi all'anno, a cui si aggiunge una somma forfettaria di 30 mila franchi. Aggiungendo la rendita di previdenza e altre prestazioni, si arriva a uno stipendio di circa un milione all'anno.