È vero che le norme federali non prevedono esplicitamente la redazione di un verbale, ha spiegato Damien Cottier (PLR/NE) a nome della commissione. Tuttavia se non c'è una traccia scritta precisa o una registrazione sonora dei colloqui è difficile motivare un eventuale rifiuto della naturalizzazione.
In questo senso, ma anche per garantire una procedura equa ai candidati al passaporto, un'analisi della situazione attuale è giustificata, ha sostenuto Cottier. Una traccia scritta è utile anche alle autorità in caso di rifiuto della cittadinanza, per giustificarne la decisione, ha precisato il neocastellano.
Il postulato era stato depositato dopo che la commissione omologa degli Stati aveva bocciato una iniziativa parlamentare che chiedeva di redigere un verbale per i colloqui tenuti nell'ambito della procedura di naturalizzazione a livello federale, cantonale e comunale. Per la CIP-S, così come per il Consiglio federale, tale tema è di competenza cantonale.