(ats) L'articolo 5 della legge sui cartelli, quello che fa riferimento agli accordi illeciti, sarà precisato. Per definire se l'accordo intralcia notevolmente la concorrenza bisognerà tenere conto di criteri sia qualitativi che quantitativi. È quanto prevede una mozione del "senatore" Olivier Français (PLR/VD) adottata oggi dal Consiglio nazionale con con 97 voti contro 88 e 4 astensioni.

La mozione trae spunto da una sentenza del Tribunale federale che nel 2016 aveva confermato la multa di 4,8 milioni di franchi inflitta alla società Colgate-Palmolive Europ dalla Commissione della concorrenza (COMCO). Il fabbricante del dentifricio Elmex aveva vietato alla società titolare della licenza per l'Austria di esportare il prodotto in Svizzera.

In seguito alla sentenza, la COMCO aveva adattato il trattamento dei cosiddetti accordi verticali. Il problema, ha spiegato il relatore commissionale Christian Lüscher (PLR/GE), è che attualmente la Commissione può potenzialmente attaccare qualsiasi forma di collaborazione tra imprese sostenendo che potrebbe costituire un intralcio alla concorrenza. Allo stesso modo, accordi e forme di collaborazione tra imprese finora considerati perfettamente legali potrebbero ora essere ritenuti illeciti. Da qui la necessità di legiferare.

Il Consiglio federale era contrario all'atto parlamentare ritenendo sufficienti gli strumenti attualmente a disposizione. Una modifica dell'articolo in questione, inoltre, indebolirebbe gli strumenti per contrastare la cosiddetta "isola dei prezzi elevati". Ne risulterebbero a suo avviso una grande incertezza giuridica nonché procedimenti più lunghi, più complessi e più onerosi, danneggiando così le imprese, la concorrenza e l'economia.