(ats) Abolire la tassa di emissione sul capitale proprio per agevolare le imprese indebolite dalla crisi pandemica. Dopo aver sospeso questo progetto, il Consiglio degli Stati è tornato oggi sulla sua decisione e lo ha approvato con 30 voti a 14.

Il dossier era bloccato alla Camera dei cantoni dal 2013 e nel 2020 la commissione competente aveva deciso di mantenere la sospensione in attesa delle decisioni su altre due componenti della riforma. La crisi sanitaria ha però cambiato le cose. Questo è certamente il più urgente dei tre punti sul tavolo, ha affermato Martin Schmid (PLR/GR) a nome della commissione.

È una tassa che colpisce chi vuole investire nelle aziende. La crisi spingerà molte imprese ad aumentare il capitale proprio per assorbire le perdite, ha aggiunto, precisando che è importante non penalizzare questi sforzi. È nell'interesse del Governo che rimborsino i loro prestiti Covid-19 "il più rapidamente possibile", ha poi fatto notare.

La sinistra si è opposta con forza. È irresponsabile rinunciare a entrate fiscali in un momento in cui la crisi pandemica ha portato a un enorme aumento della spesa pubblica, ha ammonito Roberto Zanetti (PS/SO). La Confederazione ha chiuso i suoi conti lo scorso anno con un deficit record di 15,8 miliardi di franchi.

Il Partito socialista chiederà un referendum se l'abolizione sarà decisa, ha da parte sua avvertito Christian Levrat (PS/FR), sostenendo che una tale misura ha poche possibilità di essere accettata dalla popolazione. Come possiamo spiegare che, in queste circostanze, sono le banche e le imprese ad essere prioritarie in materia fiscale?, ha chiesto il friburghese.

Secondo il ministro delle finanze Ueli Maurer non c'è momento migliore per rilanciare il progetto, vista la riforma fiscale allo studio dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE, armonizzazione della tassazione a livello mondiale delle grandi imprese, n.d.r). La Svizzera dovrà trovare il modo di trattenere e attrarre le aziende nel Paese, ha aggiunto.

Nel corso della sessione autunnale, il Nazionale ha deciso di rilanciare il dossier, ma di strettissima misura, con 93 voti a 92 e un'astensione. L'oggetto è pronto per le votazioni finali.