(ats) Prorogare sino alla fine del 2021 l'indennità di perdita di guadagno (IPG) e abrogare il limite massimo - 115 milioni di franchi - fissato per i contributi a fondo perso a favore dello sport di squadra. Dopo gli Stati la settimana scorsa, anche il Consiglio nazionale ha approvato oggi queste modifiche della Legge Covid-19 per 149 voti a 39. Il dossier ritorna alla camera dei cantoni.

L'aiuto a certi settori che potrebbero ancora essere limitati nelle loro attività a causa delle misure anti-Covid non deve essere interrotto bruscamente, è stato affermato in aula dei relatori della commissione preparatoria. La maggior parte degli interventi per limitare le conseguenze economiche della pandemia sono previsti fino alla fine dell'anno, tranne i due punti discussi oggi dal plenum. Le IPG sono limitate alla fine di giugno, mentre i contributi a fondo perso per lo sport sono calcolati sulla base della stagione 2020/2021.

Il plenum ha pertanto prorogato le IPG fino al 31 dicembre. Finora, un terzo dei 3 miliardi di franchi stanziati a questo scopo sono stati utilizzati. L'estensione della misura non dovrebbe quindi essere un problema. I deputati hanno anche eliminato il tetto di 115 milioni di contributi a fondo perso per gli sport di squadra di livello professionistico e semiprofessionistico. Il Governo non esclude che alcune restrizioni, come il numero di spettatori che possono assistere alle partite, dovranno ancora essere applicate nella seconda metà del 2021.

Disoccupazione e cultura

Il nazionale, come gli Stati, è stato meno generoso per quanto riguarda le indennità di disoccupazione per i lavoratori con redditi modesti. Ha respinto con 108 voti a 82 una proposta della sinistra di estendere fino a fine anno le indennità del 100% per i dipendenti a tempo pieno che guadagnano meno di 3'400 franchi al mese a tempo pieno.

Nonostante questo stop, il plenum ha però deciso per 96 voti a 91 e 3 astensioni di prolungare sino alla fine di aprile 2022 i provvedimenti nel settore della cultura.

Meno restrizioni per vaccinati

Nel corso del dibattito, al pari dei "senatori" la settimana scorsa, il plenum ha deciso che le restrizioni di capacità in stabilimenti, aziende ed eventi dovranno essere revocate non appena la popolazione adulta che lo desidera sarà vaccinata. Piani di protezione sono possibili, purché proporzionati.

Oltre a ciò, i titolari di un certificato sanitario saranno esentati dalle restrizioni generali di accesso stabiliti dalla Confederazione o dai cantoni per le manifestazioni o gli edifici pubblici.

Vogliamo più libertà

L'esame della revisione di legge è stato contraddistinto da diversi voti su numerose proposte di minoranza - quasi tutte respinte - presentate dall'UDC. Lo scopo dei democentristi? Accelerare la levata delle restrizioni per un ritorno il più rapido possibile alla normalità alla luce del numero di vaccinati in crescita e del calo delle infezioni.

Concretamente ciò avrebbe significato abolire l'obbligo di portare una mascherina all'esterno e nelle scuole nonché delle multe per chi non la indossa, come anche della task Force Covid-19 del Consiglio federale (da sciogliere a fine giugno per aver propagato, secondo l'UDC, paura, aver elaborato false previsioni e auspicato un lockdown duro con tutte le conseguenze economiche e sociali del caso) e dell'obbligo del telelavoro (dal 21 di giugno).

Appellandosi al desiderio di libertà e normalità, anche per quanto riguarda il certificato Covid della Confederazione diversi oratori democentristi hanno tentato, invano, di restringere il campo di validità di questo strumento che a loro avviso andrebbe utilizzato solo per i viaggi all'estero, le manifestazioni al chiuso con oltre 5 mila persone, le discoteche e le feste danzanti. Respinta anche la proposta che nessuno venisse discriminato perché non si è fatto vaccinare.

Nessun salto nel buio

Gli altri gruppi, assieme al Consigliere federale Ueli Maurer, hanno giudicato inappropriato inserire nella legge simili particolari che avrebbero arginato eccessivamente il margine di manovra del Consiglio federale il quale, in ogni caso, ha preso nota del miglioramento costante della situazione decidendo i primi allentamenti e stabilendo un calendario per i prossimi allentamenti.

Deputati di diversi gruppi hanno evocato la difficoltà di fare previsioni sull'andamento della pandemia, ciò che rende pericoloso fissare scadenze fisse nella legge. Molto dipenderà dal ritmo della vaccinazioni e dal comportamento della popolazione. Meglio essere prudenti per quanto attiene all'obbligo di portare la mascherina o del telelavoro, oppure delle prossime aperture.

Non mettiamo insomma il bastone fra le ruote dell'esecutivo per quanto attiene alle misure sanitarie, ha sottolineato il PS, secondo cui poi la Task Force è più necessaria che mai in quest'ambito per il Consiglio federale, un'opinione condivisa dagli altri gruppi parlamentari.