(ats) Il soldo versato ai militi dell'esercito svizzero va aumentato. Lo chiede il Consiglio nazionale che ha approvato oggi, con 117 voti contro 67 e 4 astenuti, una mozione di David Zuberbühler (UDC/AR).

L'appenzellese, constatando che l'ultimo adeguamento risale al 1987, ha chiesto di adeguare al potere d'acquisto il soldo versato ai militari. Da allora il prezzo di numerosi prodotti è considerevolmente aumentato, ha sottolineato Zuberbühler, che ha fatto l'esempio del costo di una birra al bar. Per il futuro, il democentrista chiede che il governo ne verifichi periodicamente l'importo.

Il soldo militare ha un valore più simbolico che finanziario, ha replicato la consigliera federale Viola Amherd ricordando che da quando nel 1940 è stata introdotta l'indennità per perdita di guadagno il soldo ha di fatto perso il suo significato intrinseco.

Adeguare il soldo all'evoluzione del potere d'acquisto significherebbe inoltre per l'esercito un aumento delle uscite per circa 15 milioni di franchi. Dal momento che occorrerebbe adeguare il soldo anche per i militi della protezione civile e i civilisti, la Confederazione, i Cantoni e gli istituti di impiego del servizio civile dovrebbero sostenere spese pari a circa 5 milioni di franchi all'anno, ha ricordato, invano, la ministra della difesa.

L'ammontare del sondo dipende dal grado. Le reclute, per esempio, ricevono attualmente quattro franchi al giorno, i soldati cinque e i caporali sette.

L'atto parlamentare, sostenuto in aula dall'UDC e dalla sinistra, passa ora al vaglio del Consiglio degli Stati.