(ats) Accettando all'unanimità le proposte formulate dalla conferenza di conciliazione, il Consiglio nazionale ha oggi dato semaforo verde al primo pacchetto di misure volte a contenere i costi sanitari nel quadro della revisione della Legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal). Le ultime divergenze esistenti tra i due rami del Parlamento sono dunque state eliminate.

A dividere le Camere sono stati fino all'ultimo i progetti pilota e i forfait ambulatoriali. L'intesa trovata "è un'ottima notizia", ha commentato, presente in aula, il ministro della sanità Alain Berset, che spera in un'entrata in vigore rapida di questi provvedimenti, presentati nel 2019 dal governo.

Per quel che concerne i progetti pilota, sarà possibile svolgerne con una deroga alla legge, in modo da poter sperimentare nuovi modelli. Saranno inquadrati da una chiara definizione delle aree in cui possono essere eseguiti e mireranno a migliorare il controllo dei costi e della qualità, così come a fare progressi in ambito digitale.

Riguardo alle tariffe forfettarie, esse saranno incoraggiate nel settore ambulatoriale, una via considerata promettente per la riduzione dei costi. Tuttavia, come voleva il Consiglio degli Stati, la legge contempla la possibilità di concedere eccezioni e quindi dribblare l'esigenza di una struttura uniforme in tutto il Paese. I partner potranno farlo qualora le circostanze regionali lo richiedessero.

Il progetto di legge prevede la creazione di un'organizzazione tariffaria nazionale per il settore ambulatoriale, che deve essere sviluppata dalle associazioni di fornitori di prestazioni e dagli assicuratori. Il Consiglio federale potrà intervenire se l'organizzazione non soddisfa i requisiti legali o se i partner non riescono a mettersi d'accordo.

Inoltre, la revisione regola la trasmissione della fattura al paziente. Un assicurato potrà controllare la bolletta del medico e il fornitore di prestazioni dovrà inviargli una copia senza un'esplicita richiesta del diretto interessato.

Il Parlamento ha affrontato lo scorso ottobre le altre misure previste in questa prima parte. In particolare, il Consiglio federale vuole introdurre un prezzo di riferimento per i medicinali il cui brevetto è scaduto. Tali farmaci costano il doppio in Svizzera rispetto ai Paesi europei, ma il Nazionale ha bocciato l'idea.

L'anno scorso, il governo ha inoltre consultato le parti interessate sulla seconda parte del suo piano per frenare l'aumento degli oneri. Confederazione e Cantoni dovranno definire ogni anno in che misura i costi possono aumentare nelle cure stazionarie, nel trattamento ambulatoriale o nei farmaci. Si stima un risparmio di un miliardo di franchi.