Le esternazioni del ministro delle finanze sono giunte nel corso dell'analisi di una mozione di Werner Salzmann (UDC/BE) con cui si chiede di desistere dalla vendita della filiale di Ruag ai privati al fine di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento della Svizzera in munizioni. Il Consiglio Nazionale aveva già deciso di sospendere l'operazione in marzo.
Di diverso avviso il Consiglio degli Stati, invece, che vuole cedere la filiale, come deciso già un anno fa. Tuttavia, a causa delle preoccupazioni che sono sorte riguardo alla sicurezza dei dati, ha preferito rinviare la mozione alla commissione preparatoria, come chiesto con una mozione d'ordine da Josef Dittli (PLR/UR). Una decisione sulla mozione Salzmann verrà presa nella sessione autunnale.
In considerazione delle gravi carenze venute alla luce, prima di una qualsiasi vendita ci dobbiamo assicurare che la protezione dei dati sia garantita, ha sottolineato Dittli. I problemi sul sistema informatico di Ruag International erano stati oggetti di un servizio della televisione svizzerotedesca a metà maggio, stando al quale l'azienda sarebbe stata oggetto di un altro attacco hacker.
Mauer ha sottolineato che finora non sono emerse prove di un attacco. Maurer si è detto dispiaciuto del rinvio, che a suo avviso avrà conseguenze gravi sul valore della società.
Già al Nazionale, Maurer aveva sostenuto che Ruag Ammotec è il leader del mercato delle munizioni di piccolo calibro in Europa e che non rifornisce principalmente l'esercito. I bisogni delle forze armate svizzere potrebbero essere assicurati, a suo avviso, con un contratto di prestazione. La vendita di Ruag Ammotec permetterebbe inoltre di ristrutturare la società madre, ora in difficoltà. Ci sono soggetti interessati a rilevare la fabbrica di munizioni e il Consiglio federale è fiducioso del fatto che i posti di lavoro a Thun (BE) saranno mantenuti, aveva affermato durante la discussione nel plenum.