Al Consiglio nazionale, dopo la tradizionale ora delle domande, i deputati affronteranno la revisione della Legge Covid-19, con l'intenzione di eliminare l'ultima divergenza rimasta tra le due Camere: il Consiglio degli Stati ha ribadito di voler prolungare gli aiuti al settore delle cultura fino al 31 dicembre 2021, mentre il Nazionale si era mostrato più generoso, fissando la scadenza al 30 aprile 2022.
Gli aspetti più importanti della modifica legislativa sono incontestati: i due rami del Parlamento hanno infatti già stabilito di voler prorogare fino al 31 dicembre di quest'anno l'indennità di perdita di guadagno e di abrogare il limite massimo - 115 milioni di franchi - fissato per i contributi a fondo perso a favore dello sport di squadra.
Sgravi fiscali per cura dei figli
In seguito, l'agenda dei lavori prevede l'esame del progetto scaturito dall'iniziativa parlamentare di Christa Markwalder (PLR/BE) che propone sgravi fiscali fino a 25 mila franchi per figlio (fino a 14 anni) per la custodia extra famigliare. Concretamente, con questo progetto si vuole rilanciare quanto inizialmente proposto dal Consiglio federale in un suo progetto, senza tuttavia prevedere un aumento della deduzione generale per i figli aggiunto dal Parlamento.
Ed è proprio su quest'ultimo aspetto che, nel settembre scorso, l'intero disegno di legge era stato respinto alle urne. La relativa modifica della legge sull'imposta federale diretta era stata bocciata con il 63,24% dei voti. Il testo prevedeva di portare da 10'100 a 25'000 franchi la massima deduzione per la custodia dei figli da parte di terzi. Dovevano essere portate anche da 6'500 a 10'000 le deduzioni generali per la prole, indipendentemente dalla modalità con cui vengono accuditi. Tale aggiunta era stata voluta dal Parlamento che aveva accolto una proposta individuale di Philipp Kutter (Centro/ZH).
Oltre a questo tema, l'agenda di oggi contempla la discussione sulla mozione riguardante le espulsioni mediante decreto d'accusa in casi lievi ed evidenti. Dalla fine del 2016, i criminali stranieri dovrebbero essere espulsi dal Paese con maggior celerità. Tuttavia, secondo alcune forze politiche, l'applicazione di questo dispositivo stenta a decollare. Per questo, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale vuole ora consentire espulsioni con decreto d'accusa per reati minori mediante alcune modifiche.
In primo luogo, i procuratori dovrebbero poter ordinare un'espulsione per decreto d'accusa se le condizioni sono soddisfatte, vale a dire per infrazioni minori, ma chiare. Tale sistema verrebbe applicato a persone senza permesso di dimora oppure ai cosiddetti turisti del crimine con pene detentive inferiori a 6 mesi.
In secondo luogo, la semplice minaccia di espulsione non dovrebbe più sfociare necessariamente in una difesa obbligatoria. In casi chiari, una difesa obbligatoria dev'essere esclusa in futuro. In terzo luogo, il catalogo dei reati deve essere rivisto e, se necessario, precisato. I reati minori e le infrazioni come il furto devono essere espressamente esclusi dall'espulsione obbligatoria, soprattutto se commessi da giovani stranieri cresciuti in Svizzera. Ciò allo scopo di evitare una pena eccessivamente severa per i casi poco gravi.
Tabacco, restrizioni a pubblicità
Prima di tenere una sessione straordinaria sulla mozione di Marco Chiesa (UDC/TI), che vuole la revoca della situazione particolare invocata dal Consiglio federale per contrastare la pandemia di coronavirus, il Consiglio degli Stati dovrà discutere la proposta della Conferenza di conciliazione sulle misure volte a contenere i costi sanitari.
In seguito, a livello di divergenze, verrà esaminata per la seconda volta la modifica della legge sui prodotti del tabacco, concepita quale controprogetto indiretto all'iniziativa "Fanciulli e adolescenti senza pubblicità per il tabacco". Lo scorso marzo il Nazionale aveva già bocciato la proposta di modifica costituzionale. Quest'ultima vuole vietare ogni forma di pubblicità del tabacco indirizzata a bambini e giovani, sulla stampa, Internet, sui manifesti, nei cinema e nei punti vendita. Sarebbe vietata anche la sponsorizzazione di manifestazioni, mentre le sigarette elettroniche sarebbero regolamentate come quelle tradizionali. Rimarrebbe possibile la pubblicità rivolta unicamente agli adulti.
La commissione preparatoria degli Stati va nella stessa direzione del Nazionale, ma proporrà al plenum alcune modifiche rispetto alle decisioni adottate dalla camera del popolo. Vuole per esempio che le aggiunte relative al rischio di dipendenza e a una più facile inalazione si applichino soltanto ai prodotti del tabacco destinati a essere fumati.
La legge sui prodotti del tabacco dovrebbe consentire alla Svizzera di sottoscrivere una convenzione dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Essa prevede un divieto di consegna ai minorenni su scala nazionale. Uno dei punti più controversi è la pubblicità e la promozione delle sigarette, attualmente vietata solo alla radio e alla televisione. I "senatori", che hanno già esaminato la normativa una prima volta, hanno deciso di estendere il divieto ai giornali e ai siti web destinati ai minori.
Il Nazionale ha invece optato per una formulazione meno restrittiva, con un divieto solo sui media destinati ai minori di 18 anni, ma non sugli altri. Inoltre, la pubblicità sarebbe in gran parte vietata nei cinema e negli spazi pubblici, così come sui manifesti visibili su suolo pubblico.