(ats) Le perquisizioni eseguite verso fine maggio dall'Ufficio federale della polizia (Fedpol) e della polizia cantonale vodese in diversi appartamenti di attivisti climatici nel canton Vaud sono state eseguite nel rispetto dello stato di diritto e della separazione dei poteri. Lo ha dichiarato oggi al consiglio nazionale la ministra di giustizia e polizia, Karin Keller-Sutter, rispondendo a diverse domande sul tema.

I militanti sono accusati di aver incitato alla "violazione degli obblighi militari". I funzionari di polizia avrebbero fermato tre persone, confiscando loro telefoni cellulari e carte d'identità. I tre sono poi stati portati in un posto di polizia e lì interrogati per diverse ore. Dal canto suo, il movimento dello Sciopero per il clima ha fortemente condannato l'azione della giustizia.

Il motivo dell'intervento è stata una lettera aperta inviata un anno fa dal gruppo di lavoro vodese e ginevrino del movimento al governo del canton Vaud, al Dipartimento federale della difesa (DDPS) e all'esercito. Nella missiva era stato chiesto uno sciopero militare e dichiarato di non essere più d'accordo di pagare la tassa militare per ragioni etiche, morali, ecologiche e sociali. A loro avviso, l'"Istituzione militare" è dannosa per l'ambiente, violenta, discriminatoria, nazionalista, costosa ed inutile. Hanno quindi chiesto che l'esercito venga radicalmente ristrutturato o abolito.

In aula, la consigliera federale Keller-Sutter ha precisato che il delitto di cui sono accusati, contemplato nell'articolo 276 del Codice penale svizzero, è perseguibile d'ufficio. Fedpol ha quindi agito su invito del Ministero pubblico della Confederazione (MPC). Il Consiglio federale non è intervenuto a causa della separazione dei poteri e non si pronuncia quindi sulla procedura. Il governo può impedire l'azione delle autorità di perseguimento penale in caso di delitti a carattere politico, ma solo se sono in gioco interessi importanti del Paese.

L'appello dello Sciopero per il clima aveva infastidito il consigliere nazionale Jean-Luc Addor (UDC/VS) che nel giugno 2020 si era rivolto al Consiglio federale tramite un'interpellanza. Il Governo aveva tuttavia deciso di non intervenire. Stando all'esecutivo, il Codice penale serve alla prevenzione e alla punizione in caso di reato, ma non ha l'obiettivo di limitare la libertà di espressione o impedire opinioni indesiderate.

Addor si era tuttavia dichiarato non soddisfatto della risposta del Consiglio federale durante l'ora delle domande al Consiglio nazionale e aveva presentato una denuncia penale contro ignoti presso il MPC. Il parlamentare vallesano accusa il movimento dello Sciopero per il clima, e in particolare le sue sezioni vodese e ginevrina, di incitare alla violazione degli obblighi militari (articolo 276 del Codice penale svizzero).

Tale reato potrebbe essere punito con la reclusione fino a tre anni o una multa. Il MPC ha quindi aperto nel febbraio 2021 un procedimento penale contro ignoti.