(ats) Occorre migliorare la depurazione delle acque di scarico per fare in modo che le sostanze problematiche non finiscano in fiumi e laghi. È quanto chiede che raccomanda all'unanimità al plenum di accettare due mozioni sul tema, una delle quali però ritoccata in modo che sia meno incisiva, ma anche meno onerosa.

Depositata dalla Commissione dell'economia e dei tributi del Nazionale, essa chiede di eliminare, con sforzi supplementari, i microinquinanti contenuti nelle acque di scarico urbane. La modifica concerne la scelta degli impianti di depurazione (IDA) interessati dalle misure.

Il testo propone che tutti gli IDA svizzeri siano dotati di un livello supplementare di depurazione contro i microinquinanti, mentre il testo modificato dagli Stati - e che per questo dovrà ritornare sui banchi del Nazionale - chiede di limitare questo potenziamento a quegli IDA le cui immissioni causano un superamento dei valori limite in modo da assicurare un rapporto costi-benefici ottimale, così come lo auspica anche il Consiglio federale.

Secondo i "senatori", le sostanze chimiche e indesiderate devono essere eliminate in via prioritaria dalle acque di scarico laddove sorgono problemi. È inoltre convinta che un potenziamento mirato degli IDA migliori la tutela degli organismi acquatici e riduca il carico inquinante sull'acqua potabile.

La seconda mozione chiede che gli IDA svizzeri eliminino più azoto dalle acque di scarico di quanto facciano attualmente. L'immissione di questa sostanza problematica nelle acque può essere ulteriormente diminuita se si sfrutta meglio il potenziale di riduzione presente negli impianti, ritenendo che sia possibile ottenere un grado di eliminazione più elevato con un onere ragionevole.

Gli Stati hanno approvato anche una mozione del consigliere agli Stati Roberto Zanetti (PS/SO) modificata dal Consiglio nazionale in base alla quale i Cantoni sono tenuti a determinare i settori d'alimentazione per le principali captazioni di acque potabile.