Il Servizio Sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni (Servizio SCPT) viene utilizzato per ricevere e registrare dati di sorveglianza delle telecomunicazioni. Le autorità di perseguimento penale possono ordinare misure nell'ambito di inchieste su reati gravi.
La revisione discussa oggi pone le basi legali necessarie per analizzare i dati direttamente nel sistema di elaborazione del Servizio SCPT. Le autorità di perseguimento penale cantonali non dovranno più ordinare analisi esterne o procurarsi programmi di analisi.
L'analisi consente di trarre conclusioni su larga scala sulle reti di persone sorvegliate, come sulle loro abitudini di comunicazione e di viaggio. Il Servizio SCPT già elabora tali dati, ma manca la base legale. Trattandosi di dati sensibili, occorre una modifica legislativa, una revisione d'ordinanza non è sufficiente.
Durante le discussioni la sinistra e i Verdi liberali si sono opposti alla riforma temendo un'intrusione eccessiva nei dati dei cittadini sulla telefonia mobile. "Si tratta di nuove possibilità d'indagine e sorveglianza che vanno ben oltre un semplice sgravio amministrativo", ha osservato Aline Trede (Verdi/BE).
Per la destra si tratta invece di timori infondati: "Si tratta di dettagli e non modifiche legali. I diritti dei cittadini non sono toccati", ha sostenuto Frédéric Borloz (PLR/VD). "Con questa revisione, la sorveglianza sarà regolata secondo lo stato di diritto", ha aggiunto Philipp Matthias Bregy (Centro/VS).
Nel 2020 le misure di sorveglianza sono state 9085. La maggior parte sono state ordinate dal canton Zurigo (circa il 16%), dal Ministero pubblico della Confederazione (15,5%) e dal canton Vaud (circa il 14%).
Il dossier passa ora al Consiglio degli Stati.