La legge adottata oggi in votazione finale, e che dovrebbe entrare in vigore referendum permettendo, è la risposta del parlamento all'iniziativa popolare "Per più trasparenza nel finanziamento della politica", che camere e Consiglio federale raccomandano di respingere.
Il controprogetto indiretto prevede la pubblicazione dei contributi ai partiti (a partire da 15 mila franchi) e del finanziamento delle campagne di votazione (50 mila franchi, l'iniziativa era per 100 mila franchi). Anche i consiglieri agli Stati, e non solo gli eletti al Nazionale, saranno sottoposti alle nuove regole. In un primo momento, i "senatori" chiedevano di essere esentati, poiché la loro elezione dipende dalle regole cantonali. Da notare che in diversi Cantoni vigono già disposizioni simili a quelle adottate dalle Camere federali.
Covid, IPG fino al 31 dicembre
Come da oltre un anno a questa parte, tra i temi trattati non poteva mancare la crisi determinata dalla pandemia di coronavirus. A tale riguardo, il Parlamento ha deciso di prorogare fino al 31 dicembre di quest'anno l'indennità di perdita di guadagno e di abrogare il limite massimo - 115 milioni di franchi - fissato per i contributi a fondo perso a favore dello sport di squadra. Il motivo? L'aiuto a certi settori, che potrebbero ancora essere limitati nelle loro attività a causa delle misure anti-Covid, non deve essere interrotto bruscamente. La legge prevedeva infatti la scadenza per la fine di giugno.
A lungo i parlamentari si sono accapigliati sugli aiuti alla cultura, che alcuni avrebbero voluto, senza successo, prolungare al 30 aprile 2022. Niente da fare nemmeno per chi chiedeva di esonerare i vaccinati dalle misure restrittive decise dal Consiglio federale o dai Cantoni per partecipare a manifestazioni.
Pioggia di milioni per i media
Confrontati con cambiamenti epocali quanto a supporti e abitudini di lettura, i media, specie i giornali e le televisioni tradizionali (calo della pubblicità), hanno subito un vero sconquasso con l'arrivo della pandemia. Per rendere meno traumatica la transizione al digitale, preservare la diversità dell'offerta contro gli appetiti dei grandi gruppi editoriali, e in ultima istanza agevolare la formazione dell'opinione pubblica, il parlamento ha votato un pacchetto da 150 milioni di franchi a favore dei media, agenzie di stampa comprese.
Il sostegno è diluito su sette anni per i giornali e periodici con tariffe agevolate per la spedizione (120 milioni), e su 4 anni per i media online (30 milioni). Dopo aspre discussioni, il Parlamento ha rinunciato però ad iscrivere nella legge limiti all'offerta online della SSR (già nella concessione) e ha deciso che i media privati riceveranno una quota del canone oscillante tra il 6 e l'8% (oggi 4-6%).
No sorteggio dei giudici
Anche questa sessione è stata contraddistinta dall'esame di diverse iniziative popolari. Senza sorprese, il Parlamento raccomanda la bocciatura dell'iniziativa "Per cure infermieristiche forti", testo promosso nel 2017 dall'Associazione svizzera degli infermieri.
In futuro, stando al controprogetto, gli infermieri dovrebbero poter fornire alcune prestazioni senza la prescrizione di un medico. Tuttavia, si dovranno prendere provvedimenti nel caso di un'esplosione dei costi sanitari. Circa la formazione degli infermieri, la Confederazione è pronta a mettere sul tavolo 469 milioni di franchi, somma che verrebbe spesa sull'arco di più anni. I Cantoni dovranno provvedere invece ai bisogni dei giovani in formazione. A loro spetterà determinare le condizioni e gli importi di tali sovvenzioni.
Il Parlamento non ne vuole nemmeno sapere dell'iniziativa popolare che preconizza l'elezione dei giudici federali mediante sorteggio, al posto dell'attuale elezione da parte dell'Assemblea federale. Il Parlamento ha bocciato anche l'idea di un controprogetto.
Attualmente, i giudici federali appartengono generalmente a un partito politico e sono eletti a camere riunite. Questa procedura non piace al comitato d'iniziativa, che l'ha definita indesiderabile dal punto di vista della separazione dei poteri e dell'indipendenza degli interessati.
Esperimenti animali, nessun divieto
Niente da fare nemmeno per l'iniziativa popolare che mira a vietare la sperimentazione su animali ed esseri umani. Giudicandola troppo radicale, il Parlamento l'ha bocciata abbastanza nettamente.
L'iniziativa chiede un divieto assoluto della sperimentazione animale e della ricerca che coinvolge esseri umani. Gli Svizzeri si sono già pronunciati a più riprese sul tema, ma hanno ogni volta respinto i testi.