Il "senatore" bernese giustifica il suo atto parlamentare col fatto che diversi proprietari degli alberghi di montagna non sempre dispongono del capitale proprio necessario per gli investimenti più urgenti oppure hanno difficoltà nell'ottenere un credito dalle banche. Tali difficoltà potrebbero venir attenuate fornendo invece un sostegno finanziario: in questo modo, la Confederazione contribuirebbe anche al raggiungimento degli obiettivi energetici, sostenendo nel contempo il turismo nelle Alpi. Un finanziamento speciale per questi lavori sarebbe possibile solo se le strutture presentano un "business plan" realistico ed escludendo un cambio d'uso delle proprietà, precisa mozione.
"Il testo riprenda una rivendicazione espressa da tempo dai principali Cantoni toccati dalla questione", ha affermato oggi la relatrice commissionale Céline Amaudruz (UDC/GE). "La mozione permette di porre l'accento su un risanamento energetico duraturo, anziché limitarsi al mantenimento delle strutture, com'è stato il caso fino ad oggi", ha aggiunto la ginevrina precisando che il tempo stringe date le enormi difficoltà causate dalla crisi pandemica.
Una minoranza ha invano chiesto di bocciare l'atto parlamentare ritenendo che con Svizzera Turismo, Innotour e la Nuova politica regionale esistano già strumenti sufficienti per raggiungere questi obiettivi.
Con motivazioni simili il Nazionale ha respinto - con 103 voti contro 80 e 5 astenuti - una seconda mozione della Commissione dell'economia e dei tributi degli Stati che chiedeva un programma di sostegno o d'impulso limitato nel tempo per tutto il settore del turismo (e non solo per quello alpino, ndr.), danneggiato dal coronavirus. La relatrice commissionale Prisca Birrer-Heimo (PS/LU) ha inoltre citato un'altra mozione sul tema, ancora pendente in Parlamento, ritenuta più adatta visto che dà ampio spazio alla sostenibilità.