Dal 1° gennaio di quest'anno, un accordo del settore vieta le chiamate a freddo, ossia senza preavviso, e limita il compenso destinato agli intermediari. Per questo i "senatori" hanno risposto picche a un'iniziativa del 2018 che aveva raccolto i favori del Consiglio nazionale.
Da allora, secondo la maggioranza, la situazione è cambiata. Il problema delle commissioni pagate agli intermediari è stato oggetto di una mozione adottata dal Parlamento e gli assicuratori hanno deciso di prendere la questione in mano, ha spiegato a nome della commissione Josef Dittli (PLR/UR).
All'inizio del 2020, 48 assicuratori malattia, in rappresentanza del 90% della popolazione assicurata, hanno concluso un accordo di settore entrato in vigore all'inizio di quest'anno. Una commissione di sorveglianza di otto membri è responsabile del rispetto di questa intesa: chi sgarra rischia una multa fino a 500 mila franchi.
Contemporaneamente, il Consiglio federale ha presentato all'inizio dell'anno un progetto di legge per regolare le attività degli intermediari. Il progetto intende vietare le chiamate pubblicitarie senza preavviso e limitare il compenso degli intermediari. L'idea è di obbligare tutti gli assicuratori ad dotarsi di un simile codice di condotta e non solo quelli che hanno aderito all'accordo di settore.
Per i senatori, l'autoregolamentazione del settore, accompagnata da un sistema di sanzioni, rappresenta una soluzione adeguata. Un ancoraggio nella legge è ora sul tavolo del Parlamento. Ma un divieto totale del pagamento delle commissioni sarebbe esagerato.
La sinistra ha sostenuto invano l'iniziativa di San Gallo. Il testo, è stato affermato in aula, è più severo della proposta del Consiglio federale. Secondo la sinistra, un divieto totale del pagamento delle commissioni di intermediazione nel settore dell'assicurazione di base chiarirebbe finalmente la situazione.