(ats) L'imposizione del valore locativo per le abitazioni, ma non per quelle secondarie, va abolito. Seguendo le raccomandazioni della sua commissione, il Consiglio degli Stati ha approvato oggi per 20 voti a 17 e 2 astensioni un progetto che intende rivedere un sistema d'imposizione della proprietà immobiliare che risale alla Prima Guerra mondiale. Il dossier va al Nazionale.

No a privilegi fiscali

Una minoranza, che avrebbe voluto rimanere allo status quo, ha sostenuto che l'abolizione del valore locativo - un reddito fittizio da cui il proprietario può dedurre gli interessi passivi e i costi di manutenzione - rafforzerà i privilegi di cui godono i proprietari, soprattutto di quelli che non hanno più debiti e che negli ultimi anni hanno visto aumentare enormemente il valore dei rispettivi immobili - già poco tassati secondo il "senatore" Paul Rechsteiner (PS/SG) -, a scapito dei locatari. L'incremento del valore dell'immobile compensa ampiamente, secondo il Sangallese, il valore locativo.

Cantoni per lo status quo

Oltre a ciò, ha messo in guardia Christian Levrat (PS/FR), i Cantoni - 21 su 26 - sono contrari a questa riforma, che li priva di importanti entrate fiscali. Con un tasso ipotecario dell'1,5 % sono stimate perdite di 660 milioni di franchi per l'erario di Confederazione, Cantoni e Comuni. Con le proposte del Consiglio federale, contrario per esempio a fare eccezioni per le case secondarie, il gettito diminuirebbe invece di 1,66 miliardi.

A detta dei due "senatori", il progetto della commissione, risultato di un parto lungo e doloroso, è talmente raffazzonato che verrà probabilmente respinto alle urne, come già accaduto in passato per ben due volte, sempre che arrivi davanti al popolo. Insomma, meglio interrompere qui l'esercizio che crea nuove ingiustizie: contro la volontà della maggioranza dei Cantoni non avrebbe alcuna possibilità di spuntarla davanti agli elettori.

Nonostante questo avvertimento - preceduto da una messa in guardia di Levrat ai colleghi favorevoli alla riforma i quali, ha specificato, rappresentano pur sempre i Cantoni - il plenum ha bocciato la proposta di non entrata nel merito rappresentata dai due "senatori" socialisti in aula per 26 voti a 15 e 2 astensioni.

Eccessivo indebitamento

Per il "senatore" Pirmin Bischof (Centro/SO), presidente della commissione che ha elaborato il progetto, "Il valore locativo non viene compreso dalla popolazione: rappresenta un reddito fittizio (un reddito che il proprietario avrebbe potuto conseguire se avesse locato l'immobile: chi vive nella propria casa in fondo risparmia n.d.r) che deve essere tassato, ma non si tratta né di un costoso yacht né di una collezione d'arte". Insomma, nessuno lo capisce.

Il valore locativo, introdotto nel 1915 come imposta di guerra "una tantum", rappresenta un relitto del passato la cui esistenza è all'origine dell'eccessivo indebitamento degli Svizzeri - tra i più elevati al mondo secondo il ministro delle finanze Ueli Maurer per una somma di 900 miliardi di franchi -, un fenomeno che rischia di mettere in pericolo la stabilità finanziaria ed economica del Paese, qualora i tassi d'interesse dovessero risalire.

Sulla base di dati della Banca nazionale svizzera, ha spiegato Bischof, con un tasso del 3% un'ipoteca su cinque concessa ora non sarebbe più sostenibile (Rechsteiner ha relativizzato i timori della BNS, dal momento che gli Svizzeri detengono patrimoni per circa 5 mila miliardi).

Tassando un reddito fittizio derivante dal vivere in casa propria, hanno aggiunto altri oratori, i proprietari non vengono senz'altro sollecitati a ripianare l'ipoteca: e quando lo fanno, vengono penalizzati poiché non possono più dedurre dalle imposte gli interessi passivi, mentre il valore locativo rimane.

Un simile prelievo, inoltre, è un unicum: esiste solo in Svizzera, ha affermato Brigitte Häberli-Koller (Centro/TG) e contraddice inoltre la Costituzione federale in cui viene incoraggiata la proprietà delle proprie quattro mura. Insomma, è ora che il nodo gordiano del valore locativo venga sciolto, secondo la vicepresidente dell'Associazione dei proprietari fondiari

Secondo un altro esponente della direzione in aula di questa associazione, Hannes Germann (UDC/SH), Il valore locativo è percepito come un'ingiustizia, soprattutto quando la casa è pagata. La gente semplicemente non capisce questa tassa.

Una riforma complessa

Nel suo intervento, il consigliere federale Ueli Maurer non ha nascosto la complessità della riforma in discussione, né le ripercussioni politiche della stessa, ciò che spiega i quattro anni di lavoro profusi dalla commissione preparatoria degli Stati per elaborare un progetto che tenga conto degli interessi divergenti in gioco.

Tuttavia, anche il ministro delle finanze - favorevole come il Consiglio federale al progetto, anche se alcune riserve - si è detto preoccupato per l'eccessivo indebitamento della popolazione e del pericolo di destabilizzazione del sistema economico-finanziario in caso di aumento del tassi ipotecari.

Il progetto

Stando al progetto, il valore locativo verrebbe abolito per le prime case, ma rimarrebbe per quelle secondarie. Queste ultime dovrebbero essere tassate sia a livello federale che cantonale come prima, così come il reddito delle proprietà affittate o locate. Il Consiglio federale e una minoranza avrebbe voluto abolire il valore locativo anche per gli immobili secondari occupati dai proprietari.

Contro il parere della sua commissione, nel caso di immobili in affitto, i costi di conseguimento (ossia interessi debitori, costi di manutenzione e amministrativi) si potranno ancora dedurre poiché anche il reddito da locazione rimane tassabile. Una deduzione fino al 70% del rendimento imponibile del patrimonio dovrebbe essere possibile.

Chi acquista una prima casa può dedurre parte degli interessi ipotecari per i primi dieci anni: 5000 mila franchi per il primo anno o 10 mila per le coppie sposate, per poi diminuire linearmente.

Il Consiglio degli Stati è d'accordo con la proposta del Governo che i costi di rinnovamento energetico siano deducibili al più tardi fino al 2050, al fine di raggiungere gli obiettivi climatici.