Concretamente, il disegno di legge prevede di innalzare, dagli attuali 150'000 a 200'000 franchi, il limite determinante del fatturato a partire dal quale un'associazione sportiva o culturale senza scopo lucrativo e gestita a titolo onorifico oppure un'istituzione di utilità pubblica è assoggettata all'IVA.
Per queste organizzazioni, infatti, l'IVA rappresenta un onere finanziario e amministrativo considerevole, che le priva di risorse che potrebbero essere destinate all'adempimento dei loro compiti, ha spiegato Samuel Bendahan (PS/VD) a nome della commissione.
Una minoranza, sostenuta dal Consiglio federale, ha fatto notare come già oggi tali associazioni e istituzioni beneficiano di un limite determinante delle vendite di 150'000 franchi, che è più elevato di quello applicato alle altre imprese, pari a 100'000 franchi.
Per il limite determinante del fatturato sono rilevanti soprattutto le prestazioni fornite nella ristorazione. Orbene, in questo settore c'è un rischio di distorsione della concorrenza a scapito dei piccoli ristoratori, ha fatto notare Esther Friedli (UDC/SG).
Un'accusa, questa, respinta al mittente da Olivier Feller (PLR/VD) che ha sostenuto come l'apertura di una buvette durante una partita di calcio o in occasione del concerto annuale di una fanfara non può di certo essere considerata distorsione della concorrenza. Tanto più, ha proseguito il vodese, che la federazione dei ristoratori Gastrosuisse, conosciuta per la sua combattività, sostiene il progetto.
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