(ats) La revisione legislativa volta ad incoraggiare in maniera flessibile l'innovazione in Svizzera divide ancora le due Camere. A differenza del Consiglio degli Stati, con 130 voti contro 50 il Nazionale ha ribadito che nei progetti di Innosuisse le aziende partecipino ai costi complessivi nella misura del 30%-50%. Il Consiglio federale e la Camera dei cantoni - al quale ritorna il dossier - sono per una forchetta del 40%-60%.

Attualmente è prevista solo una partecipazione al 50%, ma spesso tale ripartizione non corrisponde alle spese reali. Per questo il Governo ha proposto una revisione legislativa in materia. Innosuisse dovrebbe beneficiare di una maggiore flessibilità per incoraggiare l'innovazione in Svizzera.

"Il progetto non modifica a fondo le attività di Innosuisse, ma le adatta a un ambiente sempre più dinamico", ha spiegato il consigliere federale Guy Parmelin. Il settore è in continua evoluzione e l'attuale legge lascia troppo poco spazio di manovra all'Agenzia svizzera per la promozione dell'innovazione.

Nella riforma, il sostegno ai progetti innovativi delle start-up avrà un peso molto rilevante. Innosuisse sarà autorizzata a promuovere direttamente i piani di queste ultime in vista del loro ingresso sul mercato.

Lo scopo è accelerare il trasferimento del sapere scientifico nell'economia, dando ulteriore slancio al settore delle start-up. Oggi queste aziende possono richiedere un sostegno a Innosuisse solo per quanto riguarda la formazione continua, il coaching e l'internazionalizzazione.

Innosuisse avrà un margine di manovra più esteso anche in altri settori, quali la promozione delle nuove leve, il sostegno all'imprenditorialità fondata sulla scienza e il trasferimento di sapere e tecnologie, nonché nella compensazione dei costi indiretti di ricerca (overhead) per quanto riguarda i centri di competenza per la tecnologia sostenuti dalla Confederazione.