(ats) Permangono delle divergenze sulla nuova Legge federale sul trasporto di merci sotterraneo. Se i due rami del Parlamento si sono già detti favorevoli alla realizzazione di una "metropolitana merci" sotto l'Altopiano, oggi, nell'esame di dettaglio, gli Stati hanno mantenuto due divergenze con il Nazionale per quel che concerne le competenze della Commissione del trasporto ferroviario (ComFerr).

Secondo le due Camere, quest'ultima deve avere il potere di giudicare le controversie concernenti il calcolo del prezzo, ma i "senatori" - con 21 voti contro 18 - vi hanno aggiunto "senza un'indicazione precisa del calcolo". Una minoranza aveva proposto lo stralcio di questa disposizione proposta dal governo.

Un'altra divergenza riguarda la questione dell'esproprio. Per il Nazionale, la procedura di espropriazione è applicabile non solo se sono falliti i tentativi mediante trattative private o ricomposizione particellare, ma anche "se gli interessi della Confederazione o di imprese parastatali non sono pregiudicati in modo essenziale". Gli Stati, invece, con 27 voti contro 13, hanno stralciato questa seconda precisazione. I "senatori" non hanno neppure voluto aggiungere che "la decisione incombe al Consiglio federale".

Progetto Cargo sous terrain

Il progetto Cargo sous terrain (CST) prevede la realizzazione di una galleria a tre corsie in funzione 24 ore su 24, che collegherà importanti centri logistici dell'Altopiano. La rete di tunnel si estenderà per circa 500 chilometri e dovrebbe essere conclusa attorno al 2045.

Le merci, che viaggeranno a una velocità di 30 km/h, saranno immesse e ritirate in modo completamente automatizzato attraverso pozzi dotati di montacarichi, per poi essere destinate alla distribuzione attraverso un sistema di logistica urbana. I costi complessivi si situerebbero attorno ai 30-35 miliardi di franchi.

La nuova Legge federale sul trasporto di merci sotterraneo prevede la necessità di una partecipazione a maggioranza svizzera per l'intera durata di vita dell'infrastruttura. Questa sarà integrata nel Piano settoriale dei trasporti come parte a sé stante. I gestori saranno tenuti al principio di non discriminazione: dovranno adempiere al proprio obbligo di trasporto fornendo a tutti pari condizioni di accesso.

Tra gli azionisti di CST figurano FFS Cargo, Swisscom, La Posta, l'aeroporto di Zurigo, la banca cantonale di Zurigo, La Mobiliare, Helvetia, Coop, Migros, Manor, Implenia, Holcim e i gruppi di logistica Rhenus e Panalpina. La Confederazione non parteciperà al finanziamento della costruzione e dell'esercizio degli impianti.

Il dossier torna al Nazionale per l'esame delle divergenze citate.