(ats) Dopo il Consiglio degli Stati, oggi è il Nazionale ad occuparsi, in un dibattito fiume, del preventivo 2022 della Confederazione. Fra gli oggetti discussi, anche una proposta di raddoppio del contributo di coesione versato all'UE, bocciata dalla Camera con 93 voti a 84 e 6 astensioni.

La Commissione di politica estera raccomandava di aumentare di circa 953,1 milioni di franchi (quasi 2 miliardi in totale) i fondi versati a Bruxelles per "dare un segnale positivo" e consentire alla Svizzera di partecipare a pieno titolo ai programmi di ricerca europei. Il versamento sarebbe stato soggetto a una condizione: la firma entro la metà del 2022 dell'accordo sull'associazione della Confederazione a Orizzonte Europa, Digital Europe, ITER, Euratom ed Erasmus+.

Le Camere federali hanno già dato un segnale forte liberando il "miliardo di coesione" nella sessione autunnale, ha sottolineato Sarah Wyss (SP/BS) a nome della commissione delle finanze, che raccomandava invece la bocciatura della proposta. Oltretutto, ha aggiunto, sarebbe "inappropriato e pericoloso" versare un miliardo in un momento di incertezza dovuto alla pandemia.

Le regole non possono essere cambiate a metà partita, ha aggiunto Jacques Bourgeois (PLR/FR), secondo cui la proposta avrebbe indebolito la posizione del Consiglio federale nei negoziati con la Commissione europea e rivelandosi controproducente.

Sinistra e Verdi volevano mandare un segnale all'UE affinché il Consiglio federale avesse "un argomento forte nelle discussioni" con Bruxelles. È nell'interesse di Berna intrattenere buone relazioni con l'UE e per essere associata al programma Orizzonte Europa, ha spiegato invano Martina Munz (PS/SH). Roland Fischer (PVL/LU) ha deplorato il fatto che il Governo, responsabile a suo avviso del "fallimento" dell'accordo quadro, rimanga in silenzio senza sapere come uscire dalla crisi.

Politica estera, 10 milioni in più

Il Nazionale ha respinto anche una serie di aggiunte al preventivo proposte dalla sinistra in ambito di politica estera. Fra queste, 33 milioni per l'aiuto umanitario in Afghanistan e 300 milioni di franchi al programma internazionale per accelerare l'accesso agli strumenti per combattere il Covid-19 (Act-A).

Solo un aumento è stato accolto: 10 milioni per la Sifem, società finanziaria della Confederazione volta al finanziamento dello sviluppo. Parallelamente, il plenum ha bocciato una serie di tagli proposti dall'UDC, come ad esempio lo stralcio di 15 milioni dai fondi destinati ai centri federali d'asilo o la riduzione degli aiuti umanitari.

Pandemia, tra risparmi e aiuti

A fare da fil rouge nell'intero preventivo 2022 sono le spese legate alla pandemia e, in particolare, se queste debbano essere registrate come straordinarie o ordinarie. A destra, in particolare nei ranghi dell'UDC, si auspica maggiore parsimonia. Al Centro e a sinistra si è invece invitato a non dimenticare i settori più colpiti dalla crisi sanitaria.

"Siamo sotto pressione, è da decenni che non ci troviamo in una situazione così stressante per il bilancio della Confederazione", ha da parte sua messo in guardia il ministro delle finanze Ueli Maurer. "Ciononostante siamo abbastanza rilassati perché abbiamo una buona situazione di partenza", ha aggiunto. Il Consiglio federale si attende un deficit di circa 2 miliardi di franchi, con entrate per 78,642 miliardi e spese per 80,725 miliardi. Il dibattito prosegue.