(ats) Dopo un dibattito dai toni talvolta accesi, il Consiglio nazionale, seguendo l'esempio degli Stati, dovrebbe approvare oggi le modifiche apportate alla legge Covid-19 dal governo che mirano a prolungare al 2022 diversi provvedimenti a sostegno ai settori economici particolarmente colpiti dalle misure restrittive.

L'inizio del dibattito è stato colto dall'UDC per criticare alcuni provvedimenti del Consiglio federale, come l'introduzione del Certificato Covid, e chiedere che il suo utilizzo non venga esteso, per esempio introducendo la regola del 2G (guariti e vaccinati), sull'esempio di quanto fatto in Austria. I democentristi hanno anche chiesto maggiori controlli alle frontiere e un rafforzamento delle cure intensive negli ospedali.

Alla luce però del risultato alle urne di domenica scorsa, che ha confermato il sostegno della popolazione alla strategia del Consiglio federale seguita finora, i democentristi hanno ritirato a denti stretti una proposta di non entrata nel merito.

Il Ps ha comunque preso la palla al balzo per criticare l'atteggiamento dei democentristi, tra l'altro unico partito contrario alla legge Covid in votazione domenica scorsa, cui è stato rinfacciato di fare l'occhiolino ai no-vax per motivi elettoralistici e di voler indebolire l'intera legge in discussione con la presentazione di numerose proposte di minoranza volte a limitare le possibilità di intervento del Governo.