Esaminando la legge Covid-19, approvata per 126 voti a 38 e 25 astenuti, il plenum ha inoltre chiesto la reintroduzione dei test Covid gratuiti e la possibilità per i deputati di votare a distanza qualora dovessero mettersi in isolamento perché contagiati o giunti a contatto con una persone infetta.
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Nonostante la pletora di proposte di minoranza dell'UDC, e di qualche PLR e PS, il plenum ha seguito sostanzialmente le raccomandazioni della sua commissione preparatoria, decidendo di prolungare fino al 31 dicembre 2022 il periodo di validità della partecipazione della Confederazione ai costi non coperti degli organizzatori di eventi pubblici di importanza sovracantonale. Il Consiglio federale proponeva il 30 aprile 2022.
Prorogati fino al termine dell'anno prossimo anche i provvedimenti nell'ambito dell'indennità di disoccupazione e del lavoro ridotto, proprio in ragione della grande incertezza causata dall'evoluzione erratica del virus. Oltre a ciò, l'indennità per perdita di guadagno dovrebbe essere versata sino a fine 2022 anche in caso di limitazione dell'attività lucrativa e non solo di interruzione, come invece stabilito nel suo disegno dal governo. In questo caso, la camera ha confermato status quo, ossia le disposizioni attualmente in vigore. Diversamente dagli Stati, il Nazionale vuole continuare a sostenere i Cantoni che prendono provvedimenti in soccorso ai casi di rigore.
Prolungate fino al termine del 2022 anche le disposizioni che conferiscono al Governo il potere di adottare misure a protezione della popolazione; si tratta di provvedimenti che vanno dall'acquisto di medicinali alla facoltà di poter ordinare la chiusura dei confini. Tra l'altro, il plenum ha stabilito che i contratti d'acquisto di vaccini vengano resi pubblici.
Test gratuiti
La camera del popolo ha accolto una disposizione che reintroduce i test gratuiti per il depistaggio del coronavirus, mentre le persone risultate negative - nel corso di test nelle scuole, in azienda o in case di cura - dovrebbero poter ottenere un certificato.
Il Plr si è opposto invano alla gratuità degli esami anticovid. A detta del partito, è ragionevole pretendere che i costi dei test eseguiti nell'ambito di manifestazioni private siano sostenuti dagli organizzatori secondo il principio del "chi inquina paga".
Scontro UDC/PS
Prima dell'inizio dell'esame particolareggiato della legge, destra e sinistra non hanno mancato di incrociare le armi. L'UDC ha approfittato dell'occasione per criticare alcuni provvedimenti del Consiglio federale, come l'introduzione del Certificato Covid, chiedendo che il suo utilizzo non venga esteso, per esempio introducendo la regola del 2G (guariti e vaccinati), sull'esempio di quanto fatto in Austria.
Tali proposte sono state però nettamente respinte, come anche maggiori controlli alle frontiere. L'UDC ha anche auspicato un rafforzamento delle cure intensive negli ospedali mediante la creazione di letti supplementari destinati a tale scopo, anche se in aula si è ammesso che una simile proposta, per essere realizzata, richiederebbe del tempo.
Prima ancora che si passasse all'esame di dettaglio, l'UDC aveva ritirato una richiesta di non entrata nel merito sulla legge. Alla luce del risultato alle urne di domenica scorsa, che ha confermato il sostegno della popolazione alla strategia del Consiglio federale seguita finora, i democentristi hanno preferito fare marcia indietro.
Viste le critiche all'indirizzo del Consiglio federale e, in particolare degli attacchi al ministro socialista delle sanità, Alain Berset, il PS ha preso la palla al balzo per stigmatizzare l'atteggiamento dei democentristi, tra l'altro unico partito contrario alla legge Covid in votazione domenica scorsa, cui è stato rinfacciato di fare l'occhiolino ai no-vax per motivi elettoralistici e di voler indebolire l'intera legge in discussione con la presentazione di numerose proposte di minoranza - come detto tutte sonoramente bocciate - volte a limitare le possibilità di intervento del Governo.
Diritto d'urgenza
La trattazione della normativa in discussione oggi deve terminare entro la fine della sessione, prevista per il 17 di dicembre, per poi entrare in vigore subito, presumibilmente il lunedì seguente grazie alla clausola d'urgenza. Su quest'ultima si voterà quando tutte le differenze saranno appianate, ha spiegato la presidente della camera Irène Kälin (Verdi/AG).
La Legge Covid-19, un insieme di disposizioni eterogenee adottate dal Consiglio federale nei primi mesi della pandemia facendo capo al diritto d'urgenza e poi confluite nel settembre 2020 in una legge soggetta a referendum, è già stata modificata tre volte dalla sua adozione. Il testo ha poi superato per ben due volte nello spazio di sei mesi il voto popolare.
Il risultato della consultazione del 28 di novembre scorso ha rafforzato la legittimità di queste disposizioni e la strategia del Governo, hanno affermato vari oratori in aula, alcuni dei quali hanno tuttavia messo in chiaro che un voto positivo alle urne non equivale a un assegno in bianco.