Il dossier permetterà alla Svizzera di avere ancora un obiettivo di riduzione dopo il 2022. La legge in vigore persegue una riduzione delle emissioni del 20% rispetto al 1990 entro il 2020, e un'ulteriore riduzione annuale dell'1,5% nel 2021. Quest'ultimo obiettivo deve continuare per gli anni dal 2022 al 2024. Almeno il 75% della riduzione deve essere raggiunto in Svizzera.
Senza questa soluzione transitoria, a partire dal 2022 l'obbligo di compensazione delle emissioni a effetto serra per gli importatori di carburanti verrebbe meno. Inoltre, le imprese di taluni settori dell'economia non potrebbero più essere esentate dalla tassa sul CO2 se in cambio riducono le loro emissioni.
La proroga dell'obiettivo di riduzione permetterà dunque di mantenere le misure di compensazione delle emissioni di CO2 per i carburanti fossili. La prescrizione legale secondo cui il supplemento sul litro di carburante necessario per finanziare le misure di compensazione non possa superare i cinque centesimi continuerà a essere applicata.
Tutti questi punti erano già stati adottati dalle due Camere, le divergenze eliminate oggi riguardavano le convenzioni sugli obiettivi e la proposta, approvata dagli Stati su iniziativa del "senatore" Hans Wicki (PLR/NW), di prorogare gli sgravi fiscali anche per il gas naturale, quello liquido e i biocarburanti.
Da notare che una nuova legge sul CO2 dovrebbe essere presentata prossimamente. Il Consiglio federale mantiene i suoi obiettivi: la Svizzera deve dimezzare le emissioni entro il 2030 rispetto al 1990. Tuttavia, dovrebbe abbandonare le misure che hanno portato al fallimento della legge sul CO2 il 13 giugno scorso (come la tassa sui biglietti aerei o l'aumento della benzina).
Il progetto dovrebbe concentrarsi su misure che permettano alla popolazione di ridurre le emissioni di CO2 su base quotidiana e sostenere gli sforzi dei vari settori. Si baserà sulla legge esistente sul CO2 e dovrebbe concentrarsi sugli incentivi e sul sostegno finanziario.