Nel dettaglio il progetto prevede l'abolizione dell'imposta preventiva (35%) sugli interessi svizzeri, ad eccezione di quelli generati da averi di persone fisiche domiciliate nella Confederazione. Questo punto era già stato adottato da entrambi i rami del Parlamento.
La riforma prevede anche l'abolizione della tassa di negoziazione sulle obbligazioni svizzere, con lo scopo di rendere più attrattivo per gli investitori comprare obbligazioni svizzere in Svizzera. Su questo aspetto della riforma, il Nazionale ha seguito gli Stati decidendo che la tassa va abolita non solo sulle obbligazioni svizzere ma anche su quelle estere con una scadenza residua fino a 397 giorni.
Il Nazionale si è anche allineato agli Stati per quel che concerne l'accesso al registro delle transazioni concesso alla FINMA, alla BNS, alle altre autorità elvetiche che si occupano di vigilanza sul mercato finanziario, alla Commissione federale dell'energia elettrica (ElCOm) e all'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC).
Il dossier torna agli Stati per una divergenza concernente la data d'entrata in vigore della riforma.